Europarlamento approva lo zero roaming, neutralità e trasparenza servizi Internet

Il Parlamento UE approva il nuovo pacchetto telecomunicazioni che fra le altre cose cancella i costi di roaming dal 2017.

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a cura di Dario D'Elia

Da giugno 2017 in Europa gli operatori di telefonia mobile non potranno più applicare le tariffe di roaming tra uno stato comunitario e l'altro. In pratica le chiamate, il traffico SMS e dati non saranno più gravati di costi aggiuntivi quando si varcheranno i propri confini. In verità c'è ancora un piccolo margine di manovra per gli operatori. Se riusciranno a dimostrare alle autorità nazionali di non essere in grado di recuperare i costi - incidendo sui prezzi interni – potranno essere autorizzati a "imporre, in casi eccezionali, maggiorazioni minime".

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Da rilevare che già dal 30 aprile 2016 le maggiorazioni del roaming non dovranno superare: 0,05 euro al minuto per le chiamate vocali, 0,02 euro per ogni messaggio di testo (SMS) e 0,05 euro per ogni MB di navigazione su Internet.

Questa è solo una delle novità contenute nel nuovo pacchetto telecomunicazioni approvato oggi in sede di Parlamento Europeo. Perché un'altra svolta è legata al diritto di accesso a Internet.

"Grazie a questo accordo, l'Europa diventerà anche l'unica regione al mondo che garantisce giuridicamente Internet aperta e neutralità della rete. Il principio della neutralità della rete sarà applicato direttamente nei 28 stati membri. Esso garantisce anche che non avremo Internet a due velocità", ha dichiarato la relatrice Pilar del Castillo (PPE, ES), durante il dibattito prima del voto.

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I provider dovranno trattare tutto il traffico dati in modo equivalente. Non potranno bloccare o rallentare la ricezione di contenuti, applicazioni o servizi offerti da terzi.

"L'eccezione a tale regola è il caso che intervenga una decisione di un tribunale in tal senso per, ad esempio, evitare una congestione della rete o contrastare attacchi informatici", puntualizza la nota. "Se tali misure saranno necessarie per la gestione del traffico dati, dovranno essere trasparenti, non discriminatorie, proporzionali e non dovranno durare più del necessario".

Uno dei punti critici secondo gli esperti però riguarda la possibilità per i provider di offrire servizi specialistici che richiedono magari maggiori risorse, senza comunque pregiudicare la qualità generale del traffico Internet. Si pensi ad esempio alle partnership con le piattaforme di streaming oppure quelle VoIP.

Le associazioni per i diritti digitali infatti non sono soddisfatte di questa nuova norma perché gli emendamenti più garantisti sul fronte neutralità sono stati completamente stralciati.

Infine i deputati hanno assicurato che i provider di servizi Internet dovranno fornire agli utenti, che stanno per firmare contratti su servizi di accesso a Internet fissi o mobili, una spiegazione chiara sulle velocità di download e upload (rispetto a quelle pubblicizzate) che possono aspettarsi dal servizio. "Ogni differenza evidente darà diritto a compensazioni, quali l'estinzione del contratto o l'ottenimento di un rimborso. Spetterà alle autorità nazionali di regolamentazione verificare se eventuali differenze possano o meno costituire una violazione del contratto", conclude la nota del Parlamento.