Nella conferenza ESA di questa mattina i responsabili del Centro di Controllo Missione stanno facendo il punto sulla delicata fase della missione che si è svolta ieri. Come già era noto, la sonda Trace Gas Orbiter funziona perfettamente, ha inviato a Terra dati che collimano perfettamente con le aspettative e sono in corso diversi test per le funzioni principali e i servizi che erogherà non solo in questa fase, ma anche con ExoMars 2016.
L'apprensione però era per il lander Schiaparelli, di cui non sapevamo nulla dal momento del suo ingresso nell'atmosfera marziana. Se il lander sia atterrato intatto o meno non lo sappiamo ancora, ma per ESA è una questione secondaria, perché al Centro di Controllo sono arrivati i dati (600 MB) che gli strumenti hanno registrato durante la discesa, fino a circa 50 secondi prima del timing previsto per il touchdown.
Stando a quanto riferito al momento, la fase di discesa con il paracadute ha corrisposto ai dati che gli scienziati si aspettavano. Si deduce anche che per alcuni secondi i thruster si sono accesi.
McCoy: The #AMELIA instrument team believe that most of their data were collected. We'll see #ExoMars
-- ESA Operations (@esaoperations) 20 ottobre 2016
Per questo motivo ESA non parla di insuccesso: Schiaparelli era un dimostratore tecnologico che aveva solo il compito di testare le tecnologie messe in campo per l'atterraggio, e questo ha fatto. "Dal punto di vista ingegneristico questi dati sono esattamente ciò che volevamo" ha dichiarato Andrea Accomazzo (direttore delle operazioni planetarie ESA) in conferenza.
Gli fa eco Paolo Ferri, secondo cui "la situazione che si è creata è critica ma non si può dire che lo sbarco sia fallito". Quel che è certo è che non abbiamo che fare con un problema di comunicazione. come ha spiegato Paolo Ferri (responsabile delle operazioni di volo).
Sono arrivati i dati relativi a fasi fondamentali di atterraggio come l'ingresso in atmosfera e l'apertura del paracadute, che era quello che interessava. Secondo ESA anche lo strumento Amelia avrebbe registrato i dati.
Adesso gli esperti devono analizzare tutti i dati sia per il loro valore scientifico, sia per capire meglio cos'è accaduto esattamente durante ciascuna fase di discesa.
Accomazzo: @ESA_EDM stopped transmitting on the order of ~50secs before the expected touch-down time #ExoMars
-- ESA Operations (@esaoperations) 20 ottobre 2016
Questo non significa che non si cercherà nelle prossime ore di ristabilire il contatto: resteranno attive le antenne del radiotelescopio Giant Metre Wave Radio Telescope di Pune, e gli orbiter si metteranno in ascolto ogni volta che passeranno sopra al sito di atterraggio di Schiaparelli, per cercare di capire dove sia e in quali condizioni. In questo sarà di aiuto MRO della NASA, che cercherà di scattare foto dell'area.
Sarà poi l'analisi dei dati a rispondere con precisione alle domande su cosa sia successo a Schiaparelli.
Aggiornamento: stando a un'intervista ANSA con Paolo Ferri, il lander Schiaparelli si sarebbe schiantato al suolo perché i retrorazzi - che avrebbero dovuto frenare la discesa del lander per un minuto, avrebbero funzionato solo per 3 secondi.
"I dati che abbiamo dicono che la sequenza di atterraggio ha funzionato fino al distacco dello schermo posteriore del paracadute. A quel punto l'accensione dei retrorazzi ha funzionato solo per tre secondi, poi il computer di bordo ha deciso di spegnerli".