F-16 come droni per sfidare i Top Gun: ecco il video!

Gli F-16 possono essere riciclati come droni.

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a cura di Dario D'Elia

L'F-16 diventa un drone senza pilota per allenare i Top Gun statunitensi. Boeing la settimana scorsa ha testato positivamente il QF-16 FSAT (Full Scale Aerial Target), una versione modificata dello storico F-16 che può essere pilotato a distanza come un comune drone. Lo scopo è quello di allenare i piloti a incontri ravvicinati estremi. Già, perché mentre normalmente alla base di Miramar (Maverick docet) le battaglie nei cieli avvengono tra istruttori e giovani piloti semplicemente adottando velivoli diversi, qui si parla di trasformare gli F-16 in prede o cacciatori oltre le capacità umane.

Un istruttore per quanto bravo e dotato del caccia più maneggevole esistente sulla Terra oltre una certa soglia di accelerazione di gravità (g) non potrà mai andare o comunque non per troppo tempo. I parametri che possono influenzare la sopportazione di tale forza sono molteplici ma indicativamente un pilota può gestire un'accelerazione 4 g o 5 g (positivi o negativi, quindi sia in ascesa che in discesa) per qualche decina di secondi senza conseguenze. Oltre questa soglia la tempistica si riduce e si può rischiare la perdita momentanea della vista, lo svenimento o anche la morte.

QF-16 FSAT

In pratica a fronte di accelerazioni positive il sangue defluisce verso le gambe, mentre con quelle negative fluisce verso il cervello. Le tute anti-g normalmente in dotazione cercano di compensare gli spostamenti gonfiandosi e andando a comprimere le zone del bacino e delle gambe. In ogni caso è bene tener presente che un pilota equipaggiato da 90 kg a 5 g arriva a pesare 450 kg. Evidente che i 6g si possono sopportare per pochi secondi e i 9g ancora meno.  Poi è anche vero che l'elite rappresentata dai piloti acrobatici può gestire gli 11 g positivi per un secondo, ma si tratta comunque di un ristretto numero di professionisti.

Per quanto riguarda un caccia di ultima generazione di solito i limiti strutturali sono di poco superiori ai 9g positivi e 6g negativi. Ebbene, il QF-16 sarà in grado di spingersi, nelle manovre, in prossimità dei limiti strutturali poiché privo di pilota e sostenere le forti accellerazioni a lungo.

QF-4

"È stato un po' diverso senza nessuno sopra, ma è stato un gran volo ", ha commentato il Tenente Colonnello Ryan Inman della U.S. Air Force. "Replica le attuali situazioni del mondo reale e le gli aerei possono sparargli come se fosse un obiettivo. Adesso abbiamo un obiettivo capace di raggiungere i 9g in condizioni di alta sostenibilità". Ovviamente quando si parla di ingaggi non avviene il reale abbattimento del veicolo: costerebbe troppo.

Presso la base di Air Force di Tyndall la settimana scorsa comunque c'è stata grande concitazione, perché in fondo si tratta del primo F-16 drone pienamente operativo e all'avanguardia. Da terra sono riusciti a fargli compiere ogni genere di manovra, persino il decollo e l'atterraggio. Il filmato è impressionante: si vede il Tenente Colonnello fare i controlli di routine nella cabina, poi scendere, chiudere la calotta e allontanarsi.

In verità i primi droni ricavati da vecchi aerei sono stati i QF-4 (F-4 Phantom) ma considerata l'antiquata tecnologia adottata sono stati usati per lo più come tiro a segno. Per altro nel tempo ne sono caduti molti, e non hanno mai pienamente entusiasmato.

Boeing ha confermato che procederà con i test insieme alla U.S. Air Force: ancora manovre aeree e uso delle armi. I QF-16 attualmente disponibili sono 6.

Tutto molto affascinante e certamente efficiente considerato che gli F-16 prima o poi verranno dismessi. Però sorge il dubbio che i QF-16 possano essere usati anche per altri scopi, magari bellici. Considerato che Washington parla sempre più spesso di usare esclusivamente le forze aree per risolvere i conflitti, c'è da credere che al Pentagono qualcuno possa aver già espresso interessamento al progetto QF. Dopo aver visto il test saranno scattate le prenotazioni.