Facebook, c'è lo zampino dell'uomo dietro l'algoritmo?

Stando a un documento pubblicato dal Guardian non sarebbero solo gli algoritmi a decidere i trending topic su Facebook, ma anche un team di persone che potrebbero censurare o premiare alcuni temi piuttosto che altri.

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a cura di Manolo De Agostini

Chi decide cosa vediamo su Facebook? Persone o algoritmi? Sta facendo discutere un articolo del Guardian, alla cui origine c'è un documento "segreto" in cui si elencano le linee guida che un team di persone all'interno del social network deve seguire per la gestione dei "trending topic", gli argomenti di tendenza.

Al momento i trending topic non sono attivi in Italia, ma lo sono in alcuni paesi in lingua inglese, tra cui gli Stati Uniti. Si tratta riquadro, in alto a destra, che mostra quali sono gli argomenti che vanno per la maggiore, i temi più chiacchierati a cui prestare attenzione. Ebbene, stando al documento e ad alcune soffiate di ex dipendenti Facebook, quello spazio non sarebbe del tutto neutrale, figlio di un evoluto algoritmo, ma in parte sarebbe "pilotato" da mano umana.

facebook

L'articolo del Guardian è stato preceduto infatti un un'indagine del sito Gizmodo nella quale si afferma che il social sopprime le notizie di stampo conservatore, probabilmente sgradite. Per rispondere al Guardian Facebook ha pubblicato, a stretto giro di posta, un altro documento. Una sorta di espansione del testo messo online dalla testata britannica, con contenuti inediti. Quello che emerge con forza è che mentre in un primo momento Facebook negava un qualsiasi intervento umano, ora sembra aver fatto marcia indietro.

Ma come agisce questo "trending team"? Secondo le "malelingue", a cui ha dato voce Gizmodo, censurando alcuni argomenti piuttosto che altri. C'è chi dice che l'intervento umano entra in gioco solo quando l'algoritmo che lavora a monte non pesca il giusto mix di notizie. Ad esempio è capitato nel 2014, per coprire le proteste della popolazione di colore a Ferguson. L'algoritmo infatti non era stato tanto rapido, o così intelligente, da reputarlo un argomento "caldo". Invece se ne è parlato per settimane, specie negli Stati Uniti.

facebook trending topic
Trending topic

Per altri, alcune persone di questo team censurano o aggiungono notizie in base al proprio giudizio, ma senza una vera cabina di regia da parte del social. Altre volte alcune notizie sono state inserite per migliorare l'immagine del "mezzo".

Secondo un ex dipendente, ad esempio, c'è stato un momento in cui le persone non parlavano più della guerra in Siria, ma il tema era comunque al centro dei topic di tendenza. L'argomento però era importante a livello d'immagine, sul social bisognava che se ne parlasse, e quindi ecco che la Siria apparve nei trending topic.

Insomma, se Facebook un post sul proprio blog cerca di smontare il peso di questo team di persone, i report dei giorni scorsi e le soffiate raccolte lasciano quantomeno il dubbio. L'azienda ha spiegato che dopo il presunto l'intervento umano c'è comunque una "seconda passata" dell'algoritmo, che agisce correlando le notizie ad altri parametri come le pagine a cui l'utente ha messo Mi Piace e molto altro.

zuckerberg

Ciò però non basta a placare i dubbi, così come potrebbe non farlo l'intervento del patron Mark Zuckerberg. "Trending Topics è stata progettata per far affiorare le conversazioni più degne di nota e popolari su Facebook. Abbiamo linee guida rigorose che non consentono di dare priorità a un punto di vista rispetto a un altro o di sopprimere idee politiche", ha affermato.

Zuckerberg ha comunque avviato un'indagine interna, ma al momento non sono state riscontrate prove di una condotta errata da parte del team. Caso chiuso? Forse, ma i più attenti alla privacy rimarranno con molti dubbi e poche risposte. D'altronde anche in uno scenario in cui è la potenza degli algoritmi a dettare i trending topic, chi può escludere che questi non siano influenzabili? Insomma, c'è da fare un atto di fede.