Facebook Deals chiude i battenti dopo pochi mesi di operatività online. Il servizio sperimentale del noto social network che avrebbe dovuto consentire alle attività commerciali di proporre sconti e offerte agli utenti, sulla falsariga di Groupon e Yoodeal, si è dimostrato un flop.
Facebook Deals
"Continuiamo a credere che l'approccio sociale ai business locali abbia enormi potenzialità ", si legge nella nota Facebook. "Abbiamo imparato molto da questa sperimentazione e continueremo a cercare il sistema migliore per offrire un buon servizio agli imprenditori locali".
Secondo gli esperti, Facebook non sarebbe riuscita a far partire il business per mancanza di "impegno" e strategia commerciale: troppo pochi i contratti stipulati con i negozianti. Senza contare le numerose partnership (11!) siglate con altri portali di promozioni e sconti – si pensi ad esempio a ReachLocal, Gilt City e Zozi.
La chiusura di Facebook Deals certamente sarà un vantaggio per Groupon. "Non credo che questo voglia dire che gli sconti giornalieri non siano una business vincente", ha sottolineato Vinicius Vacanti, co-fondatore di Yipit.com, un nuovo aggregatore online di promozioni. "Suggerisce invece che le grandi società di media e tecnologia non possono semplicemente attivare i servizi e aspettarsi che funzionino. Questi ultimi devono essere maggiormente integrati con i loro prodotti".
Da ricordare inoltre, come sostengono gli esperti in economia, che il fenomeno dei gruppi di acquisto è paragonabile a una "commodity" – cioè un bene richiestissimo che può essere offerto senza tante differenze da più soggetti.
Il problema conseguente è che con l'avvento di più operatori - considerata la facilità di implementazione di queste attività - i margini di introito crollano vistosamente. Un esempio su tutti? Groupon è circondato da un hype mediatico impressionante, ma quando ha presentato i conti alla Sec (U.S. Securities and Exchange Commission) per preparare il suo sbarco in Borsa ha svelato un fatturato di 600 milioni di dollari per il primo trimestre 2001 a fronte di un debito di oltre 100 milioni di dollari.