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a cura di Alessandro Crea

Facebook cerca sempre di espandersi, anticipare i tempi e le esigenze del mercato ed evolversi con l'offerta di nuovi servizi mirati per i propri clienti. Nell'ottica di diventare anche una piattaforma di acquisti e vendite dunque, stando a quanto riporta il prestigioso Wall Street Journal, il colosso di Menlo Park avrebbe chiesto ad alcuni dei maggiori gruppi bancari degli Stati Uniti di poter accedere ai dati bancari dei clienti, compresi quelli riguardanti le transazioni effettuate con le carte di credito.

Al momento non c'è nulla di ufficiale, ma il Wall Street Journal cita come origine della notizia fonti attendibili. In ogni caso per il momento la trattativa è ancora nelle prime fasi. Alle banche converrebbe favorire lo sviluppo di questo tipo di servizi su Facebook perché significherebbe ricevere in cambio nuovi clienti. Tuttavia, secondo le fonti, alcune banche si sarebbero già ritirate dalla trattativa.  

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Photo credit - Agencyby/Depositphotos.com

Lo scoglio su cui si sono infrante le prove di dialogo, tanto per cambiare, riguarderebbero la sicurezza e la privacy dei dati, che per alcuni istituti bancari non sarebbero sufficientemente garantite, con grave rischio per i propri clienti, che su questo aspetto sono ovviamente molto più sensibili rispetto al consegnare fotografie di vacanze e feste al popolare social network.

Il fantasma di Cambridge Analytica e dei dati di 87 milioni di utenti a cui ha avuto accesso dunque continua a tormentare Zuckerberg e la sua azienda, ostacolandone i progetti di sviluppo, come dimostrato anche dai risultati negativi fatti registrare nell'ultima trimestrale. Come non bastasse poi nelle scorse settimane si è profilato all'orizzonte anche un nuovo potenziale scandalo, con la sospensione da parte di Facebook di una società di analisi chiamata Crimson Hexagon, che avrebbe avuto accesso ai post di milioni di utenti, raccogliendone per fini poco chiari oltre 1000 miliardi tra Facebook, Instagram e Twitter. Risalire la china sarà dura per Facebook.

AGGIORNAMENTO

Una portavoce Facebook ha rilasciato una dichiarazione ai colleghi di Tech Crunch, spiegando che ‎Facebook non ha chiesto alle banche i dati delle transazioni delle carte di credito e non è interessata nello sviluppo di servizi bancari dedicati. Facebook inoltre non ha cercato di raccogliere i dati dalle banche per migliorare il tracciamento e lo sviluppo di inserzioni pubblicitarie personalizzate.

Ciò che invece ha fatto Facebook, per il momento con i clienti di una banca di Singapore, Citibank, è dare la possibilità di collegare il conto all'account, così da poter interagire col chatbot della banca per controllare il conto, denunciare una frode o ottenere assistenza dal servizio clienti, senza dover aspettare in attesa al telefono. ‎

Questa integrazione, che non prevede esseri umani all'altro capo della connessione e quindi non espone gli utenti a rischi sulla privacy, è stato annunciato sin dallo scorso marzo. Facebook inoltre collabora già con PayPal in oltre 40 nazioni, per consentire ai clienti di ricevere notifiche dei propri acquisti tramite Messenger.


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Social Network Analysis è un buon punto di partenza per iniziare a comprendere implicazioni e potenzialità di questa "scienza inesatta" che cerca di profilarci tramite le tracce che lasciamo sul Web.