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a cura di Dario D'Elia

Nel 2013 il progetto Internet.org di Facebook, per portare connettività wireless nelle zone remote del mondo, era parso velletario ma a distanza di anni oggi si scopre che ha aiutato più di 100 milioni di persone nel mondo.

Il dato è contenuto nella prima trimestrale 2018 del colosso statunitense. In pratica è passato dai 40 milioni di utenti raggiunti nel 2016 a più del doppio. Il tutto sfruttando una tecnologia mista basata su ripetitori Wi-Fi a terra, gestiti da provider indipendenti, una serie di droni a guida automatica che veicolano il traffico tramite laser e una rete di satelliti. Senza contare le sinergie con Project Loon di Google, che impiega palloni aerostatici, e le partnership tecniche con Samsung, Ericsson, MediaTek, Opera Software, Nokia e Qualcomm.

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Uno degli elementi chiave di Internet.org è la app Free Basics, ma da tempo è oggetto di critiche poiché sembra non consentire un libero e completo accesso alla Rete e bloccare alcuni siti. Insomma, violerebbe qualche principio di neutralità, che non a caso avrebbe convinto l'India a bandirla. In verità dietro si nasconderebbe una querelle con Telecom Regulatory Authority of India (TRAI) sulle tariffe applicate ai provider.

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L'attuale fronte di sviluppo più importante per il progetto è rappresentato dai nuovi droni Aquila, che dovrebbero essere impiegati in un test pilota basato su LTE in Nuovo Messico. Si tratta di velivoli enormi, con un'apertura alare di 43 metri - analoga a quella di un Boeing 737 - ma a fronte di un peso di soli 399 kg. Grazie a 4 motori da circa 5.000 watt di potenza dovrebbe essere in grado in prospettiva di volare tra i 18mila e 27mila metri per 90 giorni consecutivi. La versione a energia solare con batteria dovrebbe consentire l'operatività notturna e diurna.

L'obiettivo è fornire connettività via laser ad aree di 100 chilometri quadrati.