Facebook mette a rischio le assunzioni, in Italia?

Un'indagine pubblicata da La Repubblica svela che il 70 percento dei direttori del personale delle aziende cerca informazioni in Internet sui candidati prima di assumerli. Sotto alla lente di ingrandimento ci sono i profili di Facebook ma anche forum, blog e qualsiasi pagina web ad accesso libero.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Prima di assegnare il posto di lavoro a un candidato le aziende digitano il suo nome in Google e cercano notizie riguardanti il trascorso professionale, ma non solo. Sono sempre più importanti le informazioni sullo stile di vita, sulle abitudini del candidato, sulla situazione sentimentale e famigliare e riguardo alla coerenza nelle scelte di vita.

I profili pubblici di Facebook (Facebook in ufficio? Reale assenteismo virtuale) sono i primi ad essere consultati, ma qualsiasi traccia in Rete viene passata al setaccio e soppesata.

I profili pubblici di Facebook vengono spesso consultati dalle aziende per decidere se assumere un candidato

Stando alla ricerca condotta da La Repubblica e pubblicata oggi dal quotidiano, i direttori del personale che usano questo bagaglio, spesso incontrollabile, di informazioni per corredare il curriculum e prendere la decisione finale sono sette su dieci, e di questi ben due terzi sono influenzati, solo in parte o addirittura in modo decisivo, da quello che trovano online.

Le motivazioni che hanno portato alla diffusione ormai capillare di questo modus operandi da parte delle aziende sono ovviamente legate alla diffusione di Internet e dei social network, ma anche alla tendenza dei candidati a mentire, o per lo meno a gonfiare il curriculum con informazioni non del tutto veritiere. 

Frasi poco felici pubblicate online possono far cambiare idea sull'assunzione

I responsabili delle risorse umane hanno ormai imparato che il bisogno di trovare un posto di lavoro, o la forte motivazione a cambiare quello chi si ha, può portare a creare curricula allettanti, ma verso i quali è bene essere diffidenti. Nell'intervista pubblicata da La Repubblica il direttore delle risorse umane di un'importante azienda di elettrodomestici ha svelato che sono in aumento i casi di chi tende a ingigantire incarichi e mansioni.

Il carattere del candidato, invece, serve per capire la sua attitudine a lavorare in gruppo. In questo frangente una persona che si arrabbia spesso, che inveisce contro politici, amici o colleghi e che ha comportamenti poco equilibrati non viene considerato la scelta giusta.

Per fortuna c'è anche l'altra faccia della medaglia: Internet può svelare progetti o esperienze che per l'azienda sono importanti, ma che ci si era dimenticati di includere nel curriculum, oppure può aiutare chi cerca personale a individuare dei candidati che non hanno inviato alcuna domanda. Alcuni addetti al personale, infatti, scartabellano spesso la Rete per capire se nelle aziende concorrenti ci sono figure di esperienza che potrebbero essere motivate al cambiamento.