Facebook riconosce i volti, la Germania si oppone

Il governo tedesco ha intimato a Facebook di rimuovere l'attivazione automatica del riconoscimento dei volti e di cancellare tutti i dati raccolti con questa tecnologia. Il sito risponde dicendo di non violare nessuna norma europea sulla privacy, ma rischia sanzioni fino a 300.000 euro.

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a cura di Roberto Caccia

Le autorità tedesche hanno dichiarato guerra a Facebook, colpevole di aver abilitato automaticamente il riconoscimento dei volti. Il noto social network rischia sanzioni fino a 300.000 euro, a meno che non cambi il modo di attivazione di questi nuovi servizi, che dovrebbero partire soltanto dopo il consenso dell'utente.

Le autorità tedesche contro il riconoscimento dei volti di Facebook

La questione è particolarmente delicata, come dimostra la polemica nata durante la prima fase di attivazione del servizio. Il problema principale è che gli utenti sono inclusi inconsapevolmente in questo programma, a meno che non si decida di rimuovere la funzione cambiando le impostazioni della privacy, come abbiamo spiegato nella nostra notizia precedente (Facebook riconosce e tagga i volti senza permesso). Ma come funziona questa tecnologia?

In breve, chiunque carichi una foto dove compare una persona iscritta al social network visualizzerà un suggerimento da Facebook, che riconoscendo il volto proporrà l'inserimento del tag. Ovviamente, all'utente spetta l'ultima parola, e infatti potrà decidere se annullare completamente l'operazione, di eliminare parzialmente alcuni tag proposti, di accettare tutti i suggerimenti o di correggere eventuali errori.

Il problema della privacy di Facebook ancora al centro dell'attenzione - Clicca per ingrandire

Una funzione che il governo tedesco considera pericolosa per la privacy di milioni di utenti. Johannes Caspar, supervisore per la protezione dei dati personali, ha intimato al social network di rimuovere tutti i dati registrati dal software, o il sito potrebbe ricevere multe fino a 300.000 euro. Una cifra iniqua se confrontata alla liquidità del social network, ma sarebbe comunque un segnale e potrebbe creare un precedente.

La posizione del supervisore, appoggiata anche dal governo tedesco, è che Facebook deve usare il suo software soltanto dopo che gli utenti abbiano dato il loro esplicito consenso. Inoltre, il sito web potrà conservare i dati raccolti soltanto all'interno di un database con un elevato livello di protezione.

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Un portavoce del social network ha commentato la decisione tedesca, dicendo che l'azienda considererà i punti espressi dall'autorità per la protezione dei dati personali di Amburgo. Tuttavia, ha espresso anche la ferma volontà di respingere ogni accusa d'inadempienza alle norme dell'Unione Europea sulla protezione dei dati.

Caspar punta invece sulla pericolosità di questa tecnologia, che potrebbe ledere il diritto all'anonimato. Come abbiamo spiegato pochi giorni fa, basta una foto di un individuo e i software giusti per scoprire molte informazioni su una persona (Il riconoscimento facciale è pericoloso, ecco le prove). Strumenti che in mano a malintenzionati possono diventare molto pericolosi.