Facebook sbarca, e cade, in borsa

La redazione di Tom's Hardware ha messo insieme i pareri per stilare un articolo in cui elencare, in ordine rigorosamente sparso, i più importanti fallimenti tecnologici del 2012.

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a cura di Tom's Hardware

Venerdì 18 maggio 2012: Facebook si quota in Borsa, con un'IPO (Initial Public Offering) fissata a 38 dollari. Si pensava a un clamoroso boom ma ci siamo trovati davanti a un incredibile flop. Dopo aver chiuso il primo giorno pressoché in pareggio, le azioni hanno iniziato a crollare fino a toccare i 17 dollari.

Immediatamente sono iniziate le critiche, con azionisti furiosi pronti a portare in tribunale Facebook e le 33 banche che ne hanno gestito il collocamento, ma anche dubbi sul futuro del social network e di Zuckerberg come amministratore delegato. Insomma, una "normale" storia di un'IPO sopravvalutata.

Oggi le azioni si aggirano sui 27 dollari e sono in un momento positivo, ma rimangono i dubbi sul business del social network, che ormai conta 1 miliardo di utenti attivi. Monetizzare a dovere la massa di utenti che ha al suo attivo, in particolare quelli che usano lo smartphone, è un imperativo per Zuckerberg. E si sta già muovendo con Instagram, il neo acquisto che ha modificato da poco le opzioni della privacy.

"Per aiutarci a diffondere contenuti sponsorizzati o a pagamento o promozioni, accetti che un'azienda possa pagarci per mostrare il tuo username, i tuoi like, le tue foto (con relativi metadati) e ogni tua altra azione collegata a contenuti sponsorizzati o a pagamento, senza nessun compenso". La rete è insorta, Instagram sembra ritrattare, ma è il fatto è questo. A Wall Street staranno festeggiando, ma molti utenti l'hanno presa piuttosto male.