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a cura di Alessandro Crea

Non finisce più l'onda lunga di Cambridge Analytica: il recente scandalo legato alla vendita e all'uso improprio dei dati degli utenti di Facebook ha avuto infatti come conseguenza una trimestrale piuttosto sottotono, benché ancora positiva, per il colosso dei social. Inoltre il titolo è anche crollato in borsa, con un sell off che è arrivato a superare il 24%, nel momento in cui il direttore finanziario di Facebook, durante la call con gli azionisti, ha paventato un costante rallentamento della crescita dei ricavi per tutta la seconda metà del 2018.

Dando uno sguardo ai numeri scopriamo che i ricavi sono risultati in crescita del 42%, attestandosi a a 13,23 miliardi di dollari, sotto la soglia precedentemente stimata di 13,36 miliardi. Allo stesso modo anche gli utenti attivi sono cresciuti dell'11%, raggiungendo quota 1,47 miliardi, sotto dunque la stima di 1,49 miliardi di unità.

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Il calo c'è stato soprattutto in Europa, dove il pubblico è storicamente più sensibile al tema della privacy e della protezione dei dati e dove recentemente è anche entrato in vigore il GDPR. Se infatti negli Stati Uniti i cosiddetti utenti attivi giornalieri sono rimasti stabili a 185 milioni (le attese erano di 185,4 milioni), in Europa rispetto al precedente trimestre sono scesi da 282 a 279 milioni, mentre le stime prevedevano quota 279,4 milioni.

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Mark Zuckerberg come sempre si è sforzato di vedere il bicchiere mezzo pieno e in una nota ha commentato dicendo che "la nostra comunità e il nostro business continuano a crescere rapidamente.

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Siamo impegnati a investire per tenere al sicuro le persone e per continuare a sviluppare nuovi modi significativi per aiutare gli individui a mettersi in contatto". Intanto però nei giorni scorsi un nuovo potenziale scandalo dati è apparso all'orizzonte e le aspettative attorno al popolare social network non sono affatto rosee.


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Social Network Analysis è un buon punto di partenza per iniziare a comprendere implicazioni e potenzialità di questa "scienza inesatta" che cerca di profilarci tramite le tracce che lasciamo sul Web.