Fare un uomo di ferro, anche per vincere una gara

La ricercatrice Lucia Pallottino ci racconta qualche dettaglio sul robot umanoide WALK-MAN.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Fare un uomo di ferro, anche per vincere una gara

Il progetto WALK-MAN "nasce da collaborazioni passate con i vari centri in Europa. E anche per via del DARPA Challenge. Quest'agenzia ogni tanto finanzia progetti un po' insoliti, l'ultimo è il DARPA Robotic Challengeche consiste nel far entrare un umanoide, per esempio, in una centrale atomica, come Fukushima", un luogo dove è meglio che l'uomo non entri, ci dice subito Lucia Pallotino.

" Le gare del Darpa sono sempre molto ambiziose, ma poi di fatto in 5-7 anni si riesce a portarle a termine. Il contest è già partito, ed è piuttosto complicato: sono già state fatte le gare virtuali, quelle in cui si partecipa sviluppando solo software. A dicembre ci sarà la prima gara con robot tutti uguali (gli ATLAS di Boston Dynamics)". E poi "l'anno prossimo ci sarà l'ultimo round e parteciperà anche chi porta il proprio umanoide come noi".

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Gli organizzatori del DARPA Challenge sono stati interessati al progetto WALK-MAN e ci hanno invitato a partecipare direttamente alla fase finale. " Ovviamente la Comunità Europea non ci paga per partecipare a un challenge organizzato da agenzie militari americane, ma facciamo anche quello. […] È molto stimolante, anche per i tempi stretti".

Il gruppo di ricerca pisano

Quanto al tema finanziamento, il WALK-MAN è un progetto finanziato dalla Comunità Europea, cosa che tra l'altro traccia la prima differenza rilevante rispetto all'ATLAS (ne vedremo un'altra più avanti). È coordinato dall'Istituto Italiano di Tecnologia, che è principal investigator e interfaccia con l'Unione Europea; si tratta di un centro scientifico enorme, un punto di riferimento a livello mondiale dove non si fa didattica. Vi lavorano molte persone nei campi più svariati, quasi tutte con un contratto a termine legato al singolo progetto.

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L'IIT gode di finanziamenti generosi e grazie a questo può attirare ricercatori di alto profilo proponendo compensi adeguati al livello scientifico dei ricercatori. L'obiettivo è però che presto possa diventare economicamente indipendente e diventare una stella polare nella ricerca a est dell'Atlantico. L'obiettivo è ambizioso ma realizzabile, così come quello che si prefigge il team che lavora al WALK-MAN.