Fastweb alleandosi con Sky penalizza i clienti IPTV

Home Pack di Sky e Fastweb non sembra prevedere sconti per i clienti IPTV. Per aderire alla promozione bisognerà scegliere l'opzione satellitare e lasciar perdere i servizi TV su fibra.

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a cura di Dario D'Elia

L'accordo tra Sky e Fastweb lascia intendere che i tempi per l'IPTV, in Italia, non siano maturi. Quello che abbiamo definito "sacro patto delle TLC" fa anche da cartina di tornasole per l'intero segmento: oggi Stefano Carli su Affari&Finanza de La Repubblica ne ha colto infatti gli aspetti chiave. Su tutti l'abbandono del progetto IPTV da parte dell'unico provider che avrebbe potuto puntarvi seriamente, ovvero Fastweb.

Qual è il destino dell'IPTV?

Ufficialmente la controllata Swisscom non ha tagliato definitivamente i ponti con questa sponda, ma tutte le indiscrezioni confermano una strategia commerciale antitetica. Pare infatti che i due operatori, con l'offerta Home Pack, concederanno sconti solo ed esclusivamente ai clienti che attiveranno i servizi satellitari e quelli di connettività. Si presume un risparmio di circa 10 euro al mese, senza entrare troppo nei dettagli dei singoli pacchetti.

"E gli utenti Fastweb che già oggi comprano i canali pay di Sky attraverso la banda larga?", si domanda giustamente Carli. "Se vorranno restare così niente sconto. Verranno quindi incoraggiati a passare all'offerta a pacchetto: ma questo comporta che da quel momento in poi i canali di Sky smetteranno di arrivare via cavo, verrà installata una parabola e riceveranno un decoder, dove in più potranno fare anche video registrazione dei programmi a pagamento". 

Vista così sembrerebbe proprio una rinuncia all'IPTV. E non è un caso che la stessa Mediaset non si sia decisa ancora a compiere il grande passo, sebbene la prospettiva futura sia chiara. "Tre, quattro anni fa la metà del traffico in Rete era fatto dal dal peer-to-peer sia da sistemi come BitTorrent o eMule o lo streaming era uno scarso 20%", ha sottolineato Valerio Fallucca, responsabile dei settori Telcom e Media di Value Partners. "Oggi la proporzione è confrontabile, entrambi sul 40% ma le previsioni a cinque anni vedono il video streaming che supererà il 50% del traffico e la cannibalizzazione del P2P". 

"I nuovi protagonisti sono aggregatori come Hulu negli Usa, che fa capo al gruppo Murdoch, o Netflix, che vende film in Rete e sta prosciugando il mercato di un gigante come Blockbuster. Ma con tutto ciò il mercato Usa dello streaming video su tv è ancora una realtà da 15 milioni di utenti. La direzione è quella ma i tempi non sono certi".