Ferrari querela il tifoso che gestiva la fan page di Facebook

Ferrari ha denunciato il 21enne svizzero che curava da sei anni una delle sue fan page di maggior successo.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Ferrari ha denunciato un tifoso 21enne che gestiva da sei anni una fan page del cavallino rampante su Facebook. L'accusa è violazione delle norme sul copyright. Il caso sta alzando interrogativi riguardo alla gestione del diritto d'autore e dei diritti sui marchi presenti sui social media. 

Oggi infatti il social media marketing è una delle attività più importanti per le aziende, ma non è sempre stato così: quando nacquero i social network erano i fan a istituire e gestire le pagine per i brand che amavano, e i produttori beneficiavano di questo lavoro gratuito. Sammy Wasem era uno di loro, e la sua fan page era una delle pagine di auto più popolari su Facebook.

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Stando a quanto racconta Blomberg, i problemi sono iniziati quando la casa automobilistica ha scritto una mail a Sammy Wasem e a suo padre Olivier congratulandosi con loro per il lavoro svolto, "purtroppo però le questioni legali ci costringono ad assumere la gestione formale della fan page".

"Hanno avuto il coraggio di portare via il sogno di un bambino" ha detto Sammy Wasem in un'intervista. "Non hanno scrupoli". E per risposta i Wasem hanno presentato denuncia penale contro Ferrari. La causa andrà avanti per un pezzo quindi ci vorrà del tempo per capire chi ha ragione.

Giù le mani da cavallino rampante

Quel che è certo, secondo l'avvocato Joris van Manen specializzato in proprietà intellettuale e Internet, non coinvolto nel caso, "nessuno ha il diritto di assumere il controllo di un sito così. I creatori di fan page possono legittimamente rivendicare i diritti d'autore sul loro contributo e sul loro lavoro". La richiesta è di un risarcimento di almeno 10 milioni di franchi svizzeri (più di 8 milioni di euro). Ferrari dal canto suo sostiene che i Wasem abbiano abusato del marchio della società per la vendita di merce non ufficiale.

Ferrari ha fatto bene a innescare uno scontro di questo tipo? Molti lo mettono in discussione. Per esempio Stijn Debaene, avvocato specializzato in diritto della proprietà intellettuale presso l'ufficio di Bruxelles di Field Fisher Waterhouse, spiega che "è una questione di equilibrio, perché il rischio di pubblicità negativa è troppo grande". Si rischiano battaglie legali lunghe che possono alimentare una reazione avversa dei fan su Internet.

Il potere dei social media infatti è tale per cui c'è una crescente tendenza da parte delle aziende a evitare azioni legali relative a controversie di questo genere. Benoit Van Asbroeck, avvocato di Bruxelles specializzato in proprietà intellettuale e tecnologie dell'informazione, conferma che "c'è stato un cambiamento nell'approccio a queste situazioni e ora cerchiamo di essere molto amichevoli per evitare una reazione aggressiva sul web".

È proprio questo che ha fatto nel 2008 Coca Cola, che in una situazione simile a quella di Ferrari ha assunto i tifosi. Ha contattato Dusty Sorg e Michael Jedrzejewski, gestori di una fan page che aveva raggiunto quasi due milioni di "mi piace" e gli ha offerto di acquisire la loro pagina facendola diventare quella ufficiale dell'azienda, gestita da loro in qualità di dipendenti. Quella pagina oggi conta più di 80 milioni di fan ed è sempre gestita da Dusty e Michael.

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