Fibra ottica in tutte le case, eravamo a un passo

A marzo Fastweb,Wind e Vodafone volevano presentare al paese il progetto Newco, una società che avrebbe cablato le 15 maggiori città italiane. Con lo scandalo TI Sparkle-Fastweb è saltato tutto. L'Italia è stata a un passo dalla distruzione del monopolio Telecom sull'ultimo miglio.

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a cura di Dario D'Elia

L'Italia per un attimo ha rischiato di avere la rete telefonica di nuova generazione (Ngn), ma il destino cinico e baro si è messo di traverso. Questa potrebbe essere la versione poetica dei fatti. La prosa (quasi) scontata è che Fastweb, Wind e Vodafone avevano un progetto, poi è arrivata la magistratura che ha fatto esplodere il caso TI Sparkle/Fastweb (Fastweb e Telecom Italia Sparkle in ginocchio).

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Secondo quanto riporta il quotidiano La Repubblica, a marzo, tre dei più importanti operatori nazionali avevano in programma di presentare al Governo e agli italiani la tanto desiderata Newco. Una società che avrebbe dovuto realizzare la rete alternativa  a Telecom Italia
, organizzando gli asset delle fondatrici e coagulando gli investimenti per un importante piano di sviluppo.

Le slide, giunte in redazione, indicano come obiettivo primario la fine del monopolio Telecom sull'ultimo miglio. "Il progetto prevede la costituzione di una società partecipata dagli operatori alternativi che si occupi della realizzazione e della manutenzione della Ngn, mentre i servizi ai clienti finali verranno erogati dai singoli operatori in regime di piena concorrenza", si legge nelle slide. "L'obiettivo è il cablaggio delle maggiori 15 città, dove vivono 10 milioni di abitanti. I tempi di realizzazione sono stimati in 5 anni e l'investimento relativo in 2,5 miliardi di euro".

Si parla quindi dell'implementazione della tecnologia "Fiber to the home", praticamente la soluzione più costosa in assoluto che prevede l'arrivo della fibra ottica direttamente negli appartamenti. Alla poltrona di Newco due i nomi in pole position: Stefano Parisi di Fastweb e Francesco Caio, il superconsulente del governo.

A questo punto viene da pensare che si sia trattata di una strana coincidenza. A un soffio dalla prima rivoluzione TLC italiana, salta tutto. I complottisti avranno materiale per dibattere.

Ora, per la precisione vorrei che fosse chiaro che la magistratura ha compiuto il suo dovere - fino a prova contraria. Affermare, senza alcuna evidente prova, che sia stata sguinzagliata per bloccare il progetto è una stupidaggine. All'estremo opposto si potrebbe pensare allora che lo scoop intercettato da La Repubblica sia una geniale trovata marketing.