Filesonic chiude con la pirateria: sindrome Megaupload

Filesonic nel weekend ha disattivato le funzioni di condivisione dei file e il programma di ricompense. Nel timore di essere chiusa come Megaupload, la piattaforma sembra gioca d'anticipo. D'ora in poi fornirà solo backup e archiviazione dati personale.

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a cura di Dario D'Elia

Filesonic, a seguito della chiusura di Megaupload, ha deciso di disabilitare la condivisione dei file e il programma di ricompense previsto per gli abbonati. In pratica dal weekend scorso è finita la pacchia: è come se le piattaforme di file hosting avessero iniziato a fiutare l'aria, e non è da escludere che la condivisione di film, musica, giochi e altri contenuti pirata diventi sempre più difficile. "Tutte le funzionalità di sharing su Filesonic ora sono disabilitate. Il nostro servizio può essere utilizzato solo per trasferire e recuperare i file che avete archiviato personalmente", si legge nella homepage di Filesonic.

La differenza sostanziale tra il classico file-sharing di BitTorrent e le piattaforme di file-hosting è che nel primo caso bisogna configurare bene la propria applicazione (client), sperare che la connessione non faccia i capricci e infine pregare che il proprio provider sia un po' tollerante (nel traffic shaping). Con Megaupload e Filesonic era come entrare in un bar e ordinare un caffè. Il file desiderato veniva scaricato dagli abbonati al massimo della velocità consentita dal proprio servizio ADSL, e il tutto semplicemente cliccando su un link - e senza perdere tempo su opzioni e configurazioni. Da rilevare poi che le tariffe sono bassissime: si parla di meno di 9 dollari al mese.

Filesonic getta la spugna

Filesonic da ieri si comporta come Dropbox e quindi gli abbonati possono utilizzare il file hosting esclusivamente per backup o archivio personale. Inoltre, tutto il sistema di bonus che premiava chi faceva scaricare più file è stato annullato, e si suppone che ogni credito residuo non verrà mai restituito. E così adesso ci sono probabilmente milioni di link che portano al vuoto e milioni di utenti imbufaliti. Per di più pare che i tecnici di Filesonic abbiano iniziato a cancellare file e account particolarmente indifendibili: si parla probabilmente di quelle utenze davvero a rischio di denuncia per la mole di file pirata condivisi.

Siamo tutti di fronte a un passaggio epocale, e non è un caso che personaggi del calibro di Kevin Mitnick - l'hacker più famoso del mondo - abbiano deciso di approfittarne. Su Twitter ha ribadito infatti l'insicurezza delle piattaforme cloud. "Il Governo può sequestrare i tuoi dati nel momento in cui interviene su un'altra azienda", ha twittato. Altri addetti ai lavori, meno radicali, hanno approfondito la questione giungendo a conclusioni di fatto analoghe. 

Kevin Dotcom

Che dire infatti a tutti gli utenti onesti di Megaupload? Chissà. Intanto i "cattivi" hanno già iniziato la battaglia legale per la cauzione. Il problema è che il tribunale di Auckland ha timore che i quattro catturati, fra cui il capo Kim Dotcom, possano agevolmente scappare. Non solo dispongono di sufficienti capitali, ma anche documenti e carte di credito con identità diverse, elicotteri e jet. 

Gli Stati Uniti infine sperano nella concessione dell'estradizione. Ma siamo ancora agli inizi. Ne vedremo delle belle sia online che offline.