Film 3D troppo cari, al cinema regna il 2D

Dopo Avatar incassi provenienti dalla versione 3D dei film in costante calo. Il prezzo superiore dei biglietti e forse una qualità non sempre eccelsa al centro del crollo.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

Il 3D nei cinema non sta riscuotendo il successo sperato. Stando a quanto riportato da una ricerca di BTIG Research (realizzata sul suolo statunitense), il prezzo dei film in 3D è ritenuto troppo alto dai consumatori, soprattutto se il film non è di "prima fascia", ad esempio come Avatar.

Il recente Despicable Me (Cattivissimo Me, in uscita in Italia a ottobre), ha generato lo scorso weekend circa 56,4 milioni di dollari, ma di questi solo il 45% erano relativi alla versione 3D (la percentuale più bassa rilevata sinora negli Stati Uniti).

"È chiaro dai commenti degli intervistati che non sono felici dell'industria cinematografica e chiaramente scelgono se pagare di più per film con Avatar oppure no per pellicole di qualità inferiore", ha affermato Richard Greenfield di BTIG Research.

Dati distribuiti dai relativi studios e compilati da BTIG Research. Il dato di "Dispicable Me" giunge da studios rivali di Universal, la quale però non ha mosso obiezioni

La ricerca, condotta su 2600 persone, ha scoperto che il 77% pensa che una media 4 dollari in più per i film 3D sul prezzo standard sia eccessiva. Il 37% ha dichiarato che non ha interesse a spendere di più per vedere i film in tre dimensioni. Tuttavia l'80% ha visto almeno un film in 3D. Il 60%, invece, ha affermato che non ha visto un film in 3D negli scorsi 3/6 mesi, mentre un altro 26% ha guardato un film in 3D negli ultimi 30 giorni.

Emerge quindi che per ora non tutti pensano che valga la pena spendere qualcosa in più per vedere i film in 3D. C'è anche chi obietta sulla qualità delle produzioni (i film in 2D hanno colori più sgargianti). Questo tipo di pensiero potrebbe ripercuotersi negativamente sulla vendita di 3DTV, lettori Blu-Ray e film 3D, rimandando una rivoluzione che secondo l'industria è ormai alle porte.