Fine di una super edicola pirata italiana, EmerotecaOnline

Il successo dell'edicola digitale pirata EmerotecaOnline dovrebbe far pensare gli editori. Invece esultano solo per la rimozione di 30.000 quotidiani, riviste e pubblicazioni illegali.

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a cura di Dario D'Elia

30.000 quotidiani, riviste e pubblicazioni pirata sono state rimosse dal sito emerotecaonline.it su richiesta della Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG). Gli editori parlano di un "importante traguardo nella lotta alla pirateria online".

In pratica rilevate le violazioni online, FIEG si è rivolta all'AGCOM per attivare la procedura di tutela del diritto d'autore. Il gestore del sito, una volta ricevuta la segnalazione da parte del Garante, "ha provveduto a rimuovere le circa 30.000 pubblicazioni quotidiane e periodiche".

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EmerotecaOnline

Secondo FIEG si tratta di un ottimo risultato considerato che l'operazione si è svolta in meno di 20 giorni "grazie alla brevità della procedura". In questo caso tutto è filato liscio perché le parti si sono dimostrate collaborative. Spesso invece questo genere di siti con contenuti pirata scompaiono e poi ritornato in vita semplicemente con indirizzi diversi.

FIEG conferma la sua determinazione nel contrastare ogni violazione del diritto d'autore e nel promuovere l'offerta legale di opere editoriali. C'è un punto però che non convince molto, ovvero come gli editori di quotidiani abbiano affrontato il calo delle vendite, che secondo i dati ADS tra il 2004 e il 2014 sarebbe stato tra il 25% e il 45%. Il direttore di Blitz Quotidiano, Marco Benedetto, forte della sua esperienza nel settore (Gruppo Espresso, Gruppo La Stampa, Ansa) sostiene che sia il prezzo il principale motivo di questa debacle.

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"Dal 2004 al 2014 è aumentato fra il 55 e il 66 per cento, con punte anche maggiori. Le vendite dei giornali si sono adeguate, piegate ma non spezzate, con cadute inferiori all'aumento del prezzo, fra il 25 e il 45 per cento", scrive il giornalista.

E in effetti il successo dei siti pirata dedicati alle pubblicazioni sembrerebbero confermare una domanda da parte degli utenti ancora viva e vegeta. Se un quotidiano costasse 50 centesimi lo comprereste più volentieri?