Fisica quantistica fra miti e realtà, vediamoci chiaro

Un libro che avvicina le persone comuni alla meccanica quantistica proponendo chiavi di lettura differenti, e interessanti riferimenti a film, libri e fumetti.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Ogni cosa è indeterminata. Una frase che mi ha ricordato Feynman e molti grandi della Fisica quando nei propri testi divulgativi cercano di far capire alle persone comuni che cosa vuol dire fare Scienza. È per questo motivo che ho deciso di leggere "Ogni cosa è indeterminata. La rivoluzione dei quanti dal gatto di Schrödinger a David Foster Wallace".

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Un libro che è chiaramente indirizzato a chi è incuriosito dalla Fisica quantistica e non ne sa molto. L'aspetto che ho più apprezzato è la capacità degli autori di proporre diversi punti di vista. Chi ha letto molti saggi sa che in genere l'autore espone teorie e avvenimenti che reputa importanti in quanto tali, argomentandone le finalità scientifiche di alto livello, che a volte però sfuggono alla persona comune. Crease e Goldhaber invece fanno un lavoro egregio scendendo dalla cattedra e mettendosi al livello del lettore, a cui si prendono la briga di spiegare qual è stata l'influenza della Fisica quantistica sulla cultura generale. Il fatto è che tutti nella vita abbiamo sentito parlare di salti quantici, di universi paralleli, ma si tratta di fenomeni di cui è difficile dare un'interpretazione dato che nemmeno gli scienziati concordano su alcuni punti.

Ecco, la chiave di volta del libro è proprio questa: se una volta la meccanica quantistica era "roba da scienziati", da un pezzo è uscita dai laboratori e in maniera del tutto incontrollata è entrata nella vita comune tramite film, racconti di fantascienza, fumetti. Però resta incompresa e inarrivabile per molti aspetti, che gli autori cercano di chiarire passando anche e soprattutto per i numerosi riferimenti ai contesti in cui sono stati inseriti da registi e scrittori.

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Foto: © spgirolamo / Depositphotos

Per arrivarci si passa attraverso la cronistoria della meccanica quantistica a partire dai suoi albori e dai suoi protagonisti: un passaggio che a chi non è al primo libro sull'argomento risulterà forse ridondante, per questo ho indirizzato il libro ai curiosi e a chi è alle prime armi. Detto questo però, la lettura si presta anche per chi è un pochino più informato, perché in fin dei conti se tutto quello che si sa proviene dai saggi di divulgazione scientifica le lacune da colmare sono parecchie.

Altro aspetto da apprezzare - che non è una costante nei saggi - è l'introduzione all'aspetto filosofico, che contempla l'indeterminazione, il ruolo della probabilità, la non-località, eccetera. Non a caso, Goldhaber è un fisico ma Crease è un filosofo, e la stesura del libro a 4 mani ha permesso una duplicità d'interpretazione decisamente notevole.

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Detto questo, non spaventatevi per la materia ostica, perché come ricordava il grande Niels Bohr "quelli che non rimangono scioccati, la prima volta che si imbattono nella meccanica quantistica, non possono averla compresa".

Auguri di buon 2017 a tutti i lettori delle rubriche libri!

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