Foto pedopornografiche fuori dalle ricerche grazie a Google

Google sta lavorando a un database che raccoglierà tutte le immagini contrassegnate come pedopornografiche. Non appariranno più nelle ricerche e saranno segnalate alle forze dell'ordine. Intanto nel Regno Unito entro fine anno saranno obbligatori i filtri per i contenuti di questo tipo.

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a cura di Elena Re Garbagnati

La pedopornografia deve scomparire dal web. A tal proposito Google ha annunciato la creazione di un database globale di immagini pedopornografiche che condividerà in modo da sradicare questo riprovevole fenomeno. Nel frattempo nel Regno Unito è stato disposto che entro il 2014 i fornitori di servizi Internet (ISP) filtrino questo tipo di contenuti.

Il Telegraph riporta che gli ingegneri dell'azienda di Mountain View stanno sviluppando una nuova banca dati che dovrebbe essere pronta entro un anno che terrà traccia di tutte le immagini pedopornografiche che sono già state "contrassegnate" dalle organizzazioni di tutela dei minori, come per esempio Internet Watch Foundation (IWF). Google recepirà inoltre le segnalazioni di tutte le aziende del settore web.

Le foto pedopornografiche saranno escluse dalle ricerche

David Drummond, Chief Legal Officer di Google, ha spiegato che l'azienda sta contrassegnando le immagini di abusi sessuali sui minori dal 2008, ed è già in grado di identificare duplicati presenti in rete. "Tutte queste informazioni saranno ora integrate in un database cross-industry che consentirà alle aziende, alle forze dell'ordine e alle associazioni a scopo benefico di collaborare per il rilevamento e la rimozione dei contenuti pedopornografici da Internet".

Una volta individuati, questi contenuti saranno omessi dai risultati delle ricerche e segnalati alle autorità. Google ha inoltre annunciato l'allestimento di un fondo di due milioni di dollari che sarà a disposizione degli sviluppatori indipendenti di software che realizzeranno nuovi strumenti per combattere la pornografia infantile.

Queste decisioni sono frutto di una forte pressione politica per la soppressione di un fenomeno vergognoso e difficile da debellare. Fra i governi che sono attivamente scesi in campo c'è quello inglese. Claire Perry MP, consigliere del Primo Ministro David Cameron, ha spiegato che i filtri per la censura dei contenuti pedopornografici saranno preimpostati per default entro la fine del 2013. Gli ISP dovranno fornire i filtri sia ai nuovi clienti sia a quelli già acquisiti.

L'impegno è lodevole, ma la mancanza di uno standard internazionale per contrassegnare i contenuti e di una legislatura ad hoc rischia di compromettere gli obbiettivi.