Foxconn vuole Sharp, 5,3 miliardi di dollari sul piatto

Foxconn avrebbe offerto 5,3 miliardi di dollari per l'acquisizione della giapponese Sharp, ormai in difficoltà finanziaria da anni.

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a cura di Dario D'Elia

Foxconn, uno dei colossi mondiali della produzione hi-tech, starebbe tentando di acquisire Sharp con un'offerta di 5,3 miliardi di dollari. Secondo il quotidiano Nikkei, più fonti autorevoli avrebbero confermato una possibile competizione con Innovation Network Corp. of Japan, un fondo di investimenti giapponese.

foxconn

Sharp, dopo la crisi del 2012, si è trovata a gestire un difficile equilibrio finanziario con le banche. Sebbene sia un importante fornitore per il settore TV, pannelli solari e schermi per smartphone (anche Apple) negli ultimi tre anni ha avuto bisogno di due salvataggi. A marzo 2015 ha chiuso con una perdita netta di 1,9 miliardi di dollari e nell'ultimo semestre il crollo della domanda cinese di schermi per smartphone ha contribuito a una perdita operativa di più di 200 milioni di dollari.

Ora però è a rischio la proprietà e il Governo difficilmente concederà a un'azienda straniera di agire liberamente. Sharp ha competenze chiave nel settore dei pannelli LCD e sarebbe un danno per l'intera industria nazionale se finisse in mani taiwanesi.

sharp

L'offerta Foxconn è molto alta ma il motivo si deve alla scelta di ripianare i debiti con un'unica mossa. Allo stesso tempo i creditori di Sharp - come ad esempio Mitsubishi UFJ Financial Group Inc. e Mizuho Financial Group Inc - potrebbero mettere da parte ogni considerazione politica sulla bandiera dell'azionista di maggioranza e concentrarsi sui numeri. D'altronde a marzo c'è in scadenza un prestito da 4,3 miliardi di dollari.

Le fonti dicono che Foxconn comunque entrerà in punta di piedi senza cambiare il management. Sharp e i suoi creditori dovrebbero giungere a un accordo entro il 4 febbraio, quando ci sarà la pubblicazione dei risultati del quarto trimestre.

Se Foxconn riuscisse a completare l'acquisizione di fatto potrebbe fare un netto salto di qualità nel settore LCD: da assemblatore puro a produttore di alto livello, anche grazie al nuovo stabilimento della sussidiaria Innolux Corp.