Fra meno di cinque anni si potrà comprare carne prodotta in laboratorio. Avete letto bene: carne di maiale, mucca, pollo che non deriva dall'allevamento e dalla macellazione degli animali, ma "carne coltivata". L'idea è dell'azienda statunitense Memphis Meats, che ha fatto il suo debutto mondiale ieri a San Francisco.
I fondatori hanno tenuto una presentazione presso l'acceleratore di biotecnologie Indie Bio, creato grazie ai finanziamenti della venture capital SOS Ventures. Come mostrato nel video di questa pagina (in inglese) l'azienda sta già "coltivando" carne in piccole quantità utilizzando cellule prelevate da mucche, maiali e polli.
I primi prodotti - salsicce, hamburger e polpette - saranno sviluppati utilizzando ricette messe a punto da chef pluripremiati e arriveranno in commercio in meno di cinque anni. Secondo Uma Valeti, CEO di Memphis Meats, "questo è assolutamente il futuro della carne. […] Abbiamo in programma di fare per l'agricoltura animale quello che la macchina ha fatto per il cavallo. La carne coltivata sostituirà completamente lo status quo e allevare animali per mangiarli diventerà semplicemente impensabile".
Valeti è cardiologo, professore associato di medicina presso l'Università del Minnesota e Presidente della Twin Cities American Heart Association. Ha fondato Memphis Meats con il biologo di cellule staminali Nicola Genovese e Will Clem, ingegnere biomedico che possiede una catena di ristoranti barbecue a Memphis.
Fra i finanziatori dell'iniziativa c'è il cofondatore di Google Sergey Brin, che ha erogato 330.000 dollari per finanziare il primo hamburger coltivato al mondo, e che descrive la carne coltivata come una tecnologia con "la capacità di trasformare il modo in cui vediamo il nostro mondo."
Spiega Bruce Friedrich, direttore esecutivo di The Good Food Institute, che la "carne coltivata è sostenibile, crea molti meno gas serra rispetto alla carne convenzionale, è più sicura e non danneggia gli animali. Per le persone che vogliono mangiare carne, quella coltivata è il futuro".
Memphis Meats assicura che i suoi prodotti saranno del tutto privi di antibiotici, materia fecale, agenti patogeni e altri agenti contaminanti presenti nelle carni convenzionali.
Nonostante le premesse positive l'azienda avrà davanti una strada in salita. I consumatori dovranno avere il tempo di accettare – sempre che lo facciano – l'idea della carne coltivata in laboratorio. Voi la mangereste?
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