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a cura di Dario D'Elia

Free Mobile non solo ha già il colpo in canna sul fronte mobile, per creare sconquassi sul mercato italiano, ma sta sviluppando un media center chiamato Freebox V7 pensato per le connessioni fibra e il digitale terrestre. Il patron di Iliad Xavier Niel l'ha definita "una scatola dirompente che non corrisponde a nulla di esistente".

Oltreconfine tutti ben conoscono la Freebox Revolution, un prodotto che non solo funziona come router Wi-Fi ma vanta anche funzioni avanzate per la gestione dello streaming video e del digitale terrestre. Si può connettere al PC o alla TV o ad altre periferiche, supporta MP3 e foto, ha un'unita ottica audio, etc. Insomma, una sorta di media center con abbinata connettività. E ovviamente abbinati potenziali pacchetti di contenuti video.

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Come sarà il V7?

Freebox V7 ne è l'evoluzione e ormai si parla di un rilascio entro la fine del 2018. Beh, è degno di interesse anche per l'Italia perché com'è risaputo le relazioni tra Free Mobile e Open Fiber sono progettuali. I francesi per ora sono impegnati nello sbarco nel settore mobile - prima dell'estate 2018 - ma in futuro vestiranno i panni anche di provider ultra-broadband.

Freebox V7 dovrebbe essere disponibile in due versioni: una entry-level non troppo rivoluzionaria e una top di gamma. Quest'ultima potrebbe disporre della stessa configurazione vista in Svizzera: l'unità fornita dall'operatore locale Salt - sempre di proprietà Niel - monta un SoC  quad-core a 1.5 GHz, connettività analoga a Apple TV e supporto HDR e 4K.

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Audio multi-room?

Il primo brevetto di Freebox V7 indicava anche la possibilità di consentire lo streaming video e audio su più dispositivi diversi però senza fare riferimento ai protocolli supportati. Non si esclude comunque la potenziale presenza di una soundbar integrata sviluppata da Devialet. "Vogliamo inventare qualcosa per la scatola che ti faccia desiderare di usarla per altro, non solo la TV", ha dichiarato Niel tempo fa.

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Brevetto telecomando

Un altro brevetto è legato a un nuovo tipo di telecomando che assomiglia a uno smartphone e che potrebbe quindi montare uno schermo.

Freebox V7 si affida a una piattaforma software proprietaria, FreeboxOS, quindi è difficile che decida di puntare su Android TV che usa sul suo Freebox Mini 4K. Però il potenziale accesso a Google Play Store sarebbe un gran vantaggio. Si parla anche della presenza di un assistente vocale ("Hey Freebox!) e abbinamenti di dispositivi domotici.

Scontate invece le funzioni server/NAS con uno spazio di archiviazione adeguato per attivare il personal cloud. Per altro come sul primo modello la configurazione VPN dovrebbe essere agevolata.

Non resta che attendere. Prima l'offerta mobile italiana e poi in futuro il pacchetto fibra e magari Freebox V7. E così Free non solo andrà a pestare i piedi agli operatori TLC, ma anche a Sky che con Sky Q pensava di rappresentare l'avanguardia del settore.