Test - risoluzione

Recensione - Test della Fujifilm X-Pro1, fotocamera con la quale l'azienda nipponica debutta nel settore mirrorless. Aspetto datato ma contenuti innovativi per una macchina che mostra la più elevata qualità fotografica mai vista finora in questo settore. Segni particolari: sensore APS-C di nuova concezione, solo ottiche fisse (per ora), attacco X-Mount (con adattatore Leica M già nel cassetto).

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

Test - risoluzione

La X-Pro1 esibisce, nei test sintetici, un notevole dato di risoluzione. Oltre 2500 LW/PH la pongono infatti ai vertici della categoria tra i modelli che abbiamo provato, e giova sottolineare come questo dato sia superiore non solo a mirrorless dotate di sensore da 16 Mpixel (Panasonic GX1, Sony NEX C3), ma anche alla recente e validissima Samsung NX200 con sensore da 20 MPixel.

Ciò che più impressiona, in questa macchina, è comunque l'ottimo sfruttamento del sensore da parte dell'obiettivo. Con il 60mm macro, in particolare, la perdita di nitidezza ai bordi del fotogramma è nulla, il che dà pienamente ragione a Fujifilm sulle scelte relative all'attacco X-Mount (citiamo in proposito il particolare della lente posteriore dell'obiettivo compenetrata nel corpo macchina per ridurre il back-focus).

200 ISO

12.800 ISO. Impressionante il livello di dettaglio mantenuta anche a questa sensibilità estrema, nonostante il rumore visibile.

L'aberrazione cromatica è inesistente tanto al centro (0,020 pixel) quanto ai bordi (0,025 pixel) e, anche se l'ottica fissa in questo frangente aiuta, si tratta di un risultato davvero notevole - mai osservato finora un dato tanto contenuto.

Irrilevante l'aberrazione cromatica.

La nitidezza esibita rimane molto buona anche a sensibilità elevate: a 6400 ISO, al centro, si ottiene un dato non compensato di oltre 2000 LW/PH, ai bordi poco meno di 1400, con un'aberrazione cromatica sempre inferiore al decimo di pixel.