Fungo marziano o banale roccia, la NASA vuota il sacco

La NASA torna ad analizzare la roccia marziana che secondo un astrobiologo sarebbe stata un fungo: confermato il primo verdetto, ma c'è di più.

Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

Altro che fungo, quel puntino apparso in una foto del rover Opportunity era davvero una roccia. Dopo la denuncia di Rhawn Joseph in cui accusava la NASA di negligenza per non essersi accorta che la foto ritraeva un fungo marziano, la NASA ha adempito alla richiesta di un'analisi più approfondita ed è arrivata alla stessa conclusione a cui era approdata dopo il primo esame. Il rover ha scattato due foto dello stesso punto a 12 giorni di distanza, e quando si è allontanata la prima volta ha spostato un sassolino con una delle sue ruote.

Il punto da cui si è staccata Pinnacle Island

Nessun mistero quindi, e nessuna prova inconfutabile di vita su Marte: anche se tutti aspettano con ansia scoperte sensazionali, si resta anche stavolta a bocca asciutta. Pinnacle Island (questo il suo nome, N.d.R.), ammettono gli esperti, ha effettivamente una spetto insolito, ma è semplicemente un sassolino da 4 centimetri di larghezza composto di roccia rossa e bianca.

Gli esperti hanno anche individuato il punto da cui è stato spostato: "dopo aver ispezionato Pinnacle Island, Opportunity ha inquadrato una roccia che aveva lo stesso aspetto insolito, l'abbiamo a sua volta analizzata e abbiamo appurato che era da lì che Pinnacle Island si era staccata" spiega il vice Principal Investigator di Opportunity Ray Arvidson.

###old2273###old

Qualcosa di interessante comunque c'è: dall'esame condotto con lo spettrometro di Opportunity è emerso che la roccia contiene "livelli elevati di elementi come il manganese e lo zolfo, suggerendo questi elementi idrosolubili potrebbero essere rimasti attaccati alla roccia dopo un contatto con l'acqua". Secondo Arvidson "potrebbe essere accaduto relativamente di recente appena sotto la superficie, oppure molto tempo fa e il processo di erosione avrebbe portato alla luce la roccia solo ora". L'acqua resta insomma l'elemento ricorrente, e anche il componente chiave per la nostra sopravvivenza in missioni a lungo termine sul Pianeta Rosso.