Dopo tre settimane di viaggio il satellite Gaia ha raggiunto l'orbita intorno al punto lagrangiano noto come L2. La prossima settimana è un programma una piccola correzione di rotta per completare la manovra di posizionamento e poi potrà iniziare la catalogazione delle stelle della Via Lattea usando la più grande macchina fotografica digitale mai vista in volo nello Spazio, con un sensore da quasi un miliardo di pixel, e capace di misurare la posizione delle stelle con una precisione di 7-300 micro arcosecondi.
A darne notizie è l'Agenzia Spaziale Europea, che ha curato il progetto e che sarà responsabile di tutte le attività. "Il posizionamento in orbita attorno al punto L2 è una manovra piuttosto complessa, che richiederà l'uso dei propulsori di Gaia per spingere il satellite nella direzione desiderata, mantenendo gli strumenti scientifici delicati lontani dall'esposizione ai raggi solari" ha spiegato David Milligan dell'ESA.
Gaia
Come abbiamo spiegato approfonditamente nell'articolo dedicato a Gaia, infatti, durante tutta la missione il più sofisticato telescopio spaziale mai costruito dall'Europa punterà lontano dal Sole, per proteggere telescopi e fotocamere dalla luce solare. Questi strumenti, del valore di 740 milioni di euro, devono infatti essere mantenuti a una temperatura stabilmente inferiore a -100 ° C.
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La missione durerà cinque anni e ha l'obiettivo di raccogliere dati su un miliardo di stelle, catalogandone posizione, movimento, temperatura, luminosità e composizione. Tutti i dati concorreranno a produrre la più accurata mappa 3D esistente della Via Lattea, e potrebbero servire agli astronomi per determinare l'origine e l'evoluzione della nostra galassia.
Per sapere tutto della missione Gaia dell'ESA leggete il nostro articolo di approfondimento Parte Gaia, il voyeur spaziale da 1000 megapixel che vede tutto.