Galileo va in orbita, il GPS europeo ci dirà la strada

I primi due satelliti del progetto Galileo sono in orbita. Entro il 2014 avremo il primo sistema di navigazione satellitare progettato per uso civile, che costerà oltre cinque miliardi di euro ma dovrebbe portare a un giro economico di 90 miliardi in venti anni di attività. Il sistema sarà completo nel 2019, quando ci saranno 30 satelliti in orbita a 23.600 chilometri di altitudine.

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a cura di Elena Re Garbagnati

I primi due satelliti del progetto Galileo dell'Agenzia spaziale Europea sono stati lanciati in orbita alle 12:30 di oggi dalla stazione di Kourou, in Guyana Francese. A dire il vero il lancio doveva tenersi ieri, ma alcuni problemi hanno fatto sì che tutto venisse rimandato a oggi.

I satelliti che completano la costellazione Galileo consentiranno all'Europa di implementare un sistema indipendente di navigazione satellitare globale, che nei progetti originari dovrebbe sostituire il GPS statunitense che abbiamo usato fino a oggi.

I primi due satelliti del progetto Galileo sono in orbita

Le operazioni di lancio dei primi due satelliti Galileo sono state curate dalla società Telespazio. Ora che i satelliti sono in orbita spetterà al Centro di Controllo Galileo del Fucino supportare le attività di test in orbita per verificare che tutto funzioni. Al termine di questo passaggio lo stesso centro di controllo dovrà procedere con la fase Iov (In Orbit Validation), che prevede la verifica e la validazione delle attività in orbita.

Galileo dovrebbe essere in grado di fornire un'accuratezza inferiore ai 10 centimetri, superando i limiti del GPS a stelle e strisce, voluti dall'esercito USA che ne detiene la proprietà. Inoltre, Galileo ha il merito di essere il primo sistema di navigazione satellitare concepito per uso civile.

Il successo di oggi è significativo anche per il fatto che il lancio è stato fatto per la prima volta con il vettore Soyuz, che battezza la nuova piattaforma Esa per il lancio dei satelliti in orbita. I satelliti sono stati assemblati dall'azienda Thales Alenia Space a Roma, la stessa che si occuperà della costruzione di altri due satelliti che verranno lanciati sempre nell'ambito del progetto Galileo, probabilmente il prossimo anno.

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Il gruppo di quattro satelliti così costituito formerà il nucleo centrale della costellazione Galileo, che conterà su 30 satelliti e che dal 2014 (quando ci saranno in orbita 18 satelliti) dovrebbe essere in grado di fare fronte a un servizio di base, a uno governativo denominato Public Related Service e a uno per la ricerca e il salvataggio. La costellazione dovrebbe essere completata per il 2019.

Fra i compiti del progetto Galileo ci sono i servizi di navigazione per le automobili, la gestione dei trasporti su strada e navali, le operazioni di soccorso e le missioni di pace. Inoltre, il sistema sarà sfruttato a livello commerciale per migliorare la sicurezza del trasporto aereo, per le telecomunicazioni, la cartografia, le ricerche petrolifere e minerarie.

Il progetto Galileo sarà completato entro il 2019 - Clicca per ingrandire

Il costo di questo progetto, che è spalmato in 14 anni a partire dal 2000, è complessivamente di 5 miliardi di euro. Successivamente e fino al 2030 bisognerà sborsare poi un miliardo di euro all'anno per la manutenzione. L'impatto economico sull'area Euro è stimato in una cifra che va dai 70 ai 90 miliardi lungo i prossimi vent'anni. Inoltre, stando alle informazioni per ora diffuse, non dovrebbe essere necessario acquistare un navigatore satellitare nuovo per usare i dati provenienti da Galileo.