Garante: cancellare il profilo Skype sarà più facile

Il Garante della Privacy ha chiesto a Skype di intervenire sulle procedure per cancellare i profili personali. Dal quartier generale hanno risposto che interverranno cambiano le procedure. Rimane il nodo degli account archiviati nel sistema centrale.

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a cura di Dario D'Elia

Il Garante della Privacy ha convinto Skype a migliorare le procedure che consentono la chiusura degli account personali. A dicembre era esploso il caso, grazie alla segnalazione di un utente insoddisfatto.

"Abbiamo ricevuto una segnalazione da parte di un utente registrato al Vostro servizio che lamenta l'impossibilità di eliminare definitivamente il proprio account, con ID [omissis] all'indirizzo di posta elettronica [omissis]", questo l'incipit della missiva firmata dal Garante. E così a distanza di qualche mese ecco l'attesa risposta proveniente dalla sede in Lussemburgo.

Skype ha ammesso che le indicazioni contenute nelle "domande più frequenti" (Faq), secondo cui "una volta creato, non è possibile eliminare un account Skype", non informano in maniera adeguata gli utenti.

Delete Skype

"Esse d'ora in poi verranno dunque modificate per spiegare chiaramente che si potrà comunque bloccare in via permanente il proprio account rivolgendosi al servizio di supporto tecnico clienti, il quale provvederà a deindicizzare lo username dell'utente dalle pagine pubbliche del servizio, in modo tale che non sia più operativo né visibile dagli altri", si legge nella nota del Garante della Privacy. "Skype sta per altro valutando potenziali migliorie per consentire un'autonoma chiusura dell’account da parte dell'utente".

Rimane un problema, ovvero il fatto che Skype non cancella definitivamente l'account, lasciandolo archiviato all'interno dei suoi sistemi per evitare che "in futuro altri utenti possano utilizzare, intenzionalmente o meno, il medesimo nome".

Secondo il Garante quindi rimane la necessità di chiarimenti in ordine alla tipologia dei dati conservati, dopo la chiusura dell’account, e ai tempi e alle modalità di tale conservazione, della quale peraltro l'utente potrebbe non essere del tutto consapevole.

"Per tali motivi, il Garante ha deciso di avviare ulteriori approfondimenti e di sollevare la questione nell'ambito del Gruppo di lavoro che riunisce le Autorità della protezione dati europee", conclude la nota.