La contraffazione di merci è una vera piaga per l'economia e le imprese italiane, specie in un momento di crisi come questo, che si paga in termini di perdita di posti di lavoro, scarsa sicurezza e pericolosità dei prodotti, alimentazione di lavoro nero, evasione fiscale e legami con la criminalità organizzata. Fortunatamente però c'è la Guardia di Finanza a sorvegliare. Nelle scorse ore infatti, grazie all'operazione "Fighting Fake Online", i finanzieri del Comando Unità Speciali hanno smantellato l'ennesimo gruppo criminale dedito alla vendita on-line di capi di abbigliamento contraffatti.
L'operazione, scattata alle prime luci dell'alba e condotta dai militari del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche, in collaborazione con il Comando Provinciale di Napoli, ha portato in 5 regioni a 17 decreti di perquisizione e al sequestro o all'oscuramento di ben 15 profili Facebook e 381 siti, che fano salire il conto a 2500 negli ultimi 4 anni. Una vera guerra.
Per quest'ultima azione è stata necessaria un'indagine durata oltre 1 anno, risultato del continuo monitoraggio della Rete operato dalle Fiamme Gialle, per la repressione dei reati di natura economico - finanziaria. I siti web e i profili in questione sono stati ricondotti a 17 cittadini italiani residenti in Campania, Puglia, Sicilia, Emilia Romagna e Veneto, che avevano creato veri e propri negozi virtuali dove vendevano abbigliamento contraffatto dei più famosi brand.
L'operazione però si inserisce nell'ambito di un progetto ancora più ampio, di cooperazione internazionale tra forze di polizia, volto al contrasto della contraffazione online. Fighting Fake Online inoltre fa segnare un vero salto di qualità nella lotta alla contraffazione via web, perché per la prima volta in Italia sono stati rimossi permanentemente dal web siti che, pur avendo suffisso .IT, si trovavano all'estero. Fino ad oggi invece i siti venivano oscurati soltanto a livello nazionale, restando invece disponibili online per il resto del mondo.
Ciò è stato possibile grazie alla rivelazione in chiaro del vero indirizzo IP che molti siti web nascondevano intenzionalmente e ai contatti con l'ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), l'ente internazionale responsabile delle assegnazioni degli indirizzi IP, che è stato informato al fine di intraprendere le iniziative di propria competenza.
Questa ovviamente non sarà la fine del commercio online di prodotti contraffatti, ma è un segnale assai chiaro per tutti delle capacità della Guardia di Finanza, in grado di sviluppare sempre nuove tecniche e soluzioni all'avanguardia in grado di assicurare risultati di questa portata.