Geek e nerd sono più esposti ai furti d'identità

Vi sentite esperti di tecnologia? Allora preoccupatevi, perché uno studio dimostra che invece siete più esposti al furto d'identità online rispetto agli utenti normali.

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a cura di Alessandro Crea

Che le persone si sopravvalutino spesso è cosa risaputa, ma a quanto pare chi si sente un esperto di tecnologia è più esposto di altri utenti al furto d'identità digitale, perché poi, in realtà, finisce per ignorare le misure di base della sicurezza. Questo almeno è quanto dimostrerebbe uno studio svolto da CBT Nuggets su 2039 utenti statunitensi, dopo aver testato le loro effettive conoscenze nel campo della sicurezza informatica online.

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I risultati dello studio fanno dunque cadere molti luoghi comuni che sembrano essere universali, anche se lo studio è limitato ai soli USA: vi sentite grandi esperti di tecnologia? Siete del 18% più a rischio di chi non si sente tale. Proseguiamo: il sistema operativo Apple è più sicuro di Windows? Chi utilizza i Mac sarebbe più esposto del 22% a rischio di sicurezza rispetto a chi utilizza abitualmente Windows. Ancora: non sopravvalutate Android, se lo utilizzate avete il 4.3% di possibilità in più di essere hackerati rispetto a chi ha un iPhone.

Non ne parliamo poi se andiamo sui titoli di studio: chi possiede titoli di studio come laurea, master o dottorato è molto più esposto dei semplici diplomati, mentre ragionando in termini generazionali i più sprovveduti sembrerebbero essere quelli della cosiddetta Generazione X, ossia i nati tra il 1965 e il 1980.

Ma come mai? Anzitutto sembra che un eccesso di sicurezza nelle proprie capacità faccia ignorare di fatto l'applicazione delle regole di sicurezza più elementari. Siamo pigri, svogliati e distratti. Ben il 65.9% sostiene ad esempio che vedersi rubare i dati personali sia un rischio medio o grande, ma poi di fatto appena il 3.7% del campione ammette di seguire le più elementari raccomandazioni: siamo preoccupati, ma ovviare alle minacce che ci insidiano online a quanto pare richiede un impegno eccessivo.

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Pensiamo ad un esempio classico, la password: molti esperti (esperti veri) sono convinti che utilizzare una password differente per ciascun account sia anche più importante che utilizzare una password sicura e invece? Invece soltanto poco più del 6% dei cosiddetti "esperti di tecnologia" utilizza password uniche rispetto a chi non si sente un esperto.

Insomma per essere davvero protetti c'è bisogno di un bagno di umiltà e di un'iniezione di energia. Ed ora tutti a cambiare quella password QWERTY, ABCDEF o 123456.