Giocano ai videogiochi e lavorano meno, chi sono?

Secondo una recente ricerca sono sempre di più gli adulti che lavorano meno ore l'anno per poter giocare di più con i videogame. Il motivo principale è la soddisfazione nel perseguire scopi chiari e raggiungibili, non sempre ottenibile nella vita reale.

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a cura di Alessandro Crea

Gli uomini stanno lavorando sempre meno, quantomeno gli statunitensi. E la "colpa" sarebbe dei videogiochi. Secondo una recente ricerca effettuata dagli economisti Erik Hurst, Mark Aguiar, Mark Bils e Kerwin Charles del National Bureau of Economic Research, dal 2015, gli statunitensi di sesso maschile compresi nella fascia d'età che va dai 31 ai 55 anni stanno lavorando circa 163 ore in meno all'anno rispetto a quanto facevano nel 2000, un monte ore che cresce ulteriormente fino a raggiungere le 203 ore se si prende in considerazione una fascia ancora più giovane, che va da 21 a 30 anni, in pratica un divario di 40 ore l'anno, quasi un'intera settimana lavorativa.

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Dal 2004 il tempo trascorso a lavorare dagli uomini tra i 21 e i 30 anni è diminuito di circa 15/30 ore nel corso dell'anno. Allo stesso tempo, tra il 2004 e il 2015, il tempo libero dei giovani uomini è cresciuto di 2,3 ore a settimana e il 60% di esso è stato speso a giocare ai videogiochi.

Ma perché tutti lavorano meno e in particolare i giovani ancor di più? ‎Molti esperti solitamente evidenziano una serie di motivi "strutturali" come la globalizzazione o i cambiamenti tecnologici, per dare una spiegazione del fenomeno, ma gli economisti in questa ricerca hanno preferito cambiare punto di vista. Anziché interrogarsi sul perché i datori di lavoro assumano sempre meno giovani, ci si è posti la domanda inversa: perché giovani non vogliono lavorare?‎

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La domanda non ha nulla a che fare con l'atteggiamento un po' snob che negli ultimi anni alcuni politici nostrani hanno manifestato nei confronti dei nostri connazionali più giovani ed è riuscita invece a far emergere un tema di tutto interesse. I videogame attraggono sempre di più, sottraendo tempo non soltanto a famiglia e impegni sociali, ma anche al lavoro. Il motivo? Semplice: sono più gratificanti.

Negli ultimi anni i videogiochi sono diventati sempre più complessi e profondi, con una grafica quasi fotorealistica e molto immersiva e storie complesse, che in molti RPG richiedono anche interazioni complesse con gli altri personaggi o con giocatori online. ‎"I videogame offrono l'opportunità di svegliarsi al mattino con un obiettivo chiaro: sto cercando di migliorare questa abilità, i compagni di squadra contano su di me e la mia comunità online si basa su di me," ha spiegato Jane McGonigal, game designer e studiosa dei videogiochi.

Secondo Adam Alter, docente di marketing e psicologia presso la New York University, i titoli di ultima generazione inoltre hanno una caratteristica che non possiedono altre forme di intrattenimento, come serie TV o concerti: non hanno una fine, può esserci un progresso continuo. Certo, la storia del single player a un certo punto termina, ma spesso nel complesso "offrono obiettivi a lungo termine che non ci piace abbandonare".

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Nei complessi scenari della vita contemporanea, lavorativa e non, è facile in effetti sentire di non avere un obiettivo, di non sapere in che direzione andare. I videogiochi forniscono una risposta a questo malessere, conscio o inconscio, e sono quindi in grado di esercitare una grandissima forza di attrazione, che allontana da altri impegni quotidiani.

Non tutti però sono convinti della teoria. L'economista Ernie Tedeschi ad esempio ha evidenziato come i tassi di impiego per i giovani uomini non sono scesi in modo simile in altri paesi dove pure i videogiochi sono popolari, come ad esempio il Giappone, ma nel tweet successivo per correttezza ha mostrato come invece nella Corea del Sud il crollo sia stato ancor più netto che negli USA.

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Sicuramente questa situazione ha spiegazioni multiple, stratificate e complesse, che non possono essere ridotte a un'unica causa, tuttavia la riflessione di fondo resta interessante: i nostri nonni o anche solo i nostri padri sapevano perché si alzavano ogni mattina, noi spesso no, e continuiamo a cercare risposte e certezze altrove.‎


Tom's Consiglia

Non giocate troppo con i videogame, ma se lo fate cercate di farlo al meglio, ad esempio utilizzando il tavolo da gaming con tastiera e mouse Roccat SOVA.