Giocatori battono scienziati nella scoperta di una proteina

Il divertimento dei videogiochi può essere produttivo anche nel campo scientifico, come dimostra questa importante scoperta sul morbo di Alzheimer.

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

La collaborazione finalizzata alla ricerca scientifica raggiunge un importante risultato grazie all'aiuto di un gruppo di videogiocatori, che sono stati in grado di scoprire la struttura di una proteina in grado di combattere il morbo di Alzheimer semplicemente...giocando!

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Capita spesso di vedere pubblicate numerose ricerche medico-scientifiche a opera di scienziati e ricercatori, ma quando una rivista scientifica annovera una ricerca portata a termine da un gruppo di videogiocatori è impossibile che questa passi inosservata.

Lo strumento utilizzato per la ricerca in questione è Foldit, un puzzle game sviluppato nel 2008 dall'Università di Washington a puro scopo di intrattenimento, nel quale i giocatori, divisi in gruppi che gareggiano tra loro, competono per decostruire catene di amminoacidi.

Ebbene, secondo la ricerca, giocando a Foldit un gruppo di 469 giocatori ha identificato la forma di una proteina bruciando sul tempo un gruppo di ricerca costituito da due scienziati esperti in materia e 61 laureandi dell'Università del Michigan.

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La struttura proteica scoperta dai giocatori contrasta e potrebbe prevenire in alcuni casi il morbo di Alzheimer, se e quando la comunità medica riuscirà a inserire tale scoperta in un'efficace azione terapeutica.

Il risultato ottenuto sottolinea l'importanza di coinvolgere in tali iniziative grandi gruppi di persone, con una collaborazione su larga scala che accelera e determina il raggiungimento dello scopo delle ricerche. Inoltre l'elemento "divertente", come il videogioco stesso, si è dimostrato decisivo.

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La ricerca scientifica dipende anche dai videogiochi!

Infatti, Firas Khatib del laboratorio di biochimica dell'Università del Michigan ha dichiarato: "Volevamo vedere se l'intuizione umana poteva avere successo dove i metodi automatici avevano fallito", mentre uno dei creatori di Foldit conclude spiegando che "Le persone hanno abilità di pensiero laterale che i computer non hanno ancora".

Concludendo, vi avevamo già detto che i videogiochi fanno bene e questa notizia ne amplifica il valore anche nella ricerca medico-scientifica. Non siete d'accordo?

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