Giochi gratis ma solo per finta, l'Antitrust pronta a indagare

Google, Apple, Amazon e Gameloft dovranno spiegare all'Antitrust italiana come mai alcuni titoli all'apparenza gratuiti richiedono successivamente l'esborso di denaro per continuare a giocare.

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a cura di Manolo De Agostini

Quanti giochi avete scaricato sullo smartphone o il tablet, pensando di poterli usare gratuitamente, accorgendovi poi che erano praticamente a pagamento? Immaginiamo tanti, si tratta infatti di titoli che rientrano nel grande calderone noto come "free-to-play". A volte capita di scaricare un gioco gratis, iniziare a divertirsi e realizzare dopo pochi minuti che bisogna sborsare denaro anche per fare le cose più basilari.

Ed è sulla base di molte lamentele da parte dei consumatori che l'Antitrust ha avviato un'istruttoria - che appoggiamo in toto - per pratiche commerciali scorrette nei confronti di Google, iTunes (Apple), Amazon e Gameloft. "L'Autorità ha deciso di avviare un'istruttoria nei confronti di due società del gruppo Google, di iTunes, la filiale di Apple che gestisce gli iTunes Store in Europa, di Amazon e Gameloft, società che sviluppa e pubblica videogiochi scaricabili da Internet, in merito alle app che appaiono gratuite ai consumatori e che invece richiedono acquisti successivi per poter continuare a giocare", si legge in un comunicato.

"Il procedimento dovrà verificare se questi comportamenti costituiscano pratiche commerciali scorrette: i consumatori potrebbero essere indotti a ritenere, contrariamente al vero, che il gioco sia del tutto gratuito e, comunque, non sarebbero messi in grado di conoscere preventivamente gli effettivi costi dello stesso. Sussisterebbero, inoltre, carenze informative circa gli strumenti per escludere o limitare la possibilità di acquisti all'interno dell'App e le relative modalità di attivazione".