Giove in 4K: le immagini di Hubble fanno paura

Ecco le immagini in 4K di Giove riprese dal telescopio spaziale Hubble. Hanno permesso di vedere che la Grande Macchia Rossa si sta restringendo, e non solo.

Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

Il telescopio spaziale Hubble ci ha regalato immagini impressionanti di Giove e della sua Grande Macchia Rossa che sta cambiando. È più piccola che in passato e di colore leggermente più chiaro, attraversata da un filamento. Questa è solo una delle informazioni che sono emerse dal programma OPAL (Outer Planet Atmosfere Legacy), che monitora alcuni pianeti del Sistema Solare con lo scopo di cogliere cambiamenti nel tempo ed eventi atmosferici fra cui i venti, la formazione e l'evoluzione di nubi e tempeste.

Le immagini che vedete in questa notizia sono state fatte con la Wide Field Camera 3 del Telescopio Spaziale Hubble, da cui gli scienziati hanno ricavato due mappe globali di Giove che raffigurano due rotazioni pressoché complete del pianeta, e che permettono di determinare le velocità dei venti sul gigante gassoso.

Da tempo sappiamo che la Grande Macchia Rossa è una tempesta che si abbatte su Giove da centinaia di anni. Adesso abbiamo ulteriori conferme del fatto che si stia riducendo. Non solo: la Grande Macchia Rossa sta diventando più circolare, e adesso il suo asse più lungo è di circa 240 chilometri più corto di quanto lo fosse nel 2014.

Nelle nuove immagini inoltre appare più arancione che rossa e il suo nucleo, che ha tipicamente un colore più intenso, è meno netto che in passato. Aguzzando la vista si nota anche un esile filamento che attraversa quasi tutta la larghezza del vortice, e che ruota e si avvita su sé stesso durante le 10 ore di osservazione, spinto dei venti che soffiano a una velocità di almeno 150 metri al secondo.

L'altra sorpresa delle nuove immagini, che ha attirato maggiormente l'attenzione della comunità scientifica, è un'onda rara che si vede poco più a nord dell'equatore del pianeta. Lo stesso fenomeno era stato osservato dalla sonda Voyager 2 alla fine degli anni '70: era appena visibile e fino ad ora gli scienziati avevano pensato che "l'onda vista dal Voyager 2 fosse stato un colpo di fortuna", come ha spiegato Glenn Orton del Jet Propulsion Laboratory della NASA. Dalle ultime immagini invece sappiamo che è semplicemente un evento raro.

jupiterwave falsecolor with arrows and combs crop

L'onda - che vedete nell'immagine qui sopra - si muove a circa 16 gradi di latitudine nord, in una regione costellata di cicloni e anticicloni. Sul sito ufficiale la NASA spiega che onde simili - chiamate onde barocline - a volte compaiono anche nell'atmosfera terrestre dove si formano i cicloni. Calcolando la distanza fra le creste dell'onda, i ricercatori ipotizzano che l'onda possa originarsi sotto alle nuvole, e che diventi visibile quando si propaga al di sopra delle nuvole.

900-76 EQ2 Telescopio riflettore 900-76 EQ2 Telescopio riflettore
Seben 1000-114 Star-Sheriff EQ3 Telescopio riflettore Seben 1000-114 Star-Sheriff EQ3 Telescopio riflettore
Celestron TravelScope 50 Telescopio Celestron TravelScope 50 Telescopio
National Geographic 9062000 - Telescopio rifrattore computerizzato 70/350 National Geographic 9062000 - Telescopio rifrattore computerizzato 70/350