Gli alieni non chiamano? Sono sepolti sotto ai ghiacci!

Uno dei più celebri ricercatori della NASA ipotizza che le forme di vita extraterrestri potrebbero vivere sotto ai ghiacci nel Sistema Solare. Cosa ne pensate?

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a cura di Elena Re Garbagnati

Gli alieni non ci contattano e non rispondono ai nostri inviti a comunicare perché vivono negli oceani extraterrestri nascosti sotto a spessi strati di ghiaccio. Una condizione che renderebbe incredibilmente difficile per l'umanità individuarli, e che renderebbe a loro il compito di comunciare con noi ancora più ostico perché avventurarsi sulla superficie del proprio pianeta sarebbe l'equivalente di un viaggio nello Spazio per l'uomo.

L'idea è di Alan Stern, ex direttore scientifico della NASA e capo della missione dell'agenzia spaziale statunitense New Horizons su Plutone. Un'ipotesi che è tutta da dimostrare - come del resto tutte quelle in relazione al paradosso di Fermi - che è arrivata agli onori delle cronache proprio perché a presentarla alla conferenza annuale American Astronomy Society Division for Planetary Sciences è stato uno dei ricercatori più famosi della NASA. Insieme al fatto che la stessa NASA ha raccolto prove sulla presenza di croste di ghiaccio d'acqua sulla superficie delle lune di Giove, Saturno, Nettuno e altro.

Europa

Europa

Pensiamo per esempio al caso di Europa, la luna di Giove coperta da uno strato di ghiaccio di circa 100 Km, sotto al quale gli scienziati ritengono che ci sia un oceano. Nel corso degli anni diversi veicoli spaziali hanno effettuato dei flyby su Europa, registrando anche la fuoriuscita di pennacchi di vapore acqueo dal polo sud. Il sospetto è che oltre all'acqua (elemento chiave a supporto della vita così come la conosciamo) ci possano essere molecole organiche e altri composti che potrebbero rendere la luna un ambiente ospitale per la vita.

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Da qui a pensare che la vita si sia già sviluppata e che sia a uno stato evolutivo tale da far pensare a un possibile "scambio di messaggi" fra noi e forme di vita aliene la strada è lunga, e le risposte difficilmente ci saranno fino a quando non arriveranno su Europa e le altre lune le missioni statunitensi ed europee in programma. Però è una dimostrazione che fa capire come la Scienza non sia fine a sé stessa, e come spesso i ricercatori più illuminati debbano avere visioni "fantascientifiche" per arrivare a risultati tangibili. In questo caso Stern è partito dai dati scientifici noti e li ha intrecciati con un'ipotesi che può essere fantascientifica per quello che ne sappiamo al momento, in cui però sarebbe proprio la fantascienza a dare maggiore rilievo e importanza alla Scienza stessa.

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Encelado

Volendo fare speculazioni più terrestri, potremmo ricordare che la NASA vive anche e soprattutto di finanziamenti pubblici, e che pubblicizzare le missioni facendo leva sui sogni della gente comune sia il modo migliore per far allentare i cordoni della borsa al Congresso. Non solo: ottenere l'appoggio dell'opinione pubblica alle missioni più costose è il modo migliore per evitare ostacoli. Stern tutto questo lo sa bene, e non ci sarebbe nulla di male se ne avesse tenuto conto nella formulazione della sua ipotesi, perché a prescindere dalla questione economica, l'esplorazione del Sistema Solare è un passaggio imprescindibile per capire com'è fatto il mondo che ci circonda, e come si è sviluppata la vita sulla Terra. Quanto agli alieni, a noi piace sognare e pensare che non siamo soli, quindi ci sarà pure un motivo per il quale nessuno si mette in contatto con noi, ed è doveroso cercare di scoprirlo.

Ganimede

Ganimede


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