Gli esempi più antichi

La società umana trova tra i propri fondamenti il segreto, cioè l'informazione che alcuni controllano ed è esclusa ad altri. Per assicurarsi che questa colonna non crolli abbiamo inventato mezzi sempre più sofisticati per rendere i nostri messaggi illeggibili agli altri.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Gli esempi più antichi

Naturalmente all'inizio bastava scrivere un messaggio per fare crittografia, visto che la capacità di leggere e scrivere era una rarità. Tuttavia il bisogno di impedire a qualcuno di comprendere il testo scritto emerse piuttosto presto.

Ci sono dei geroglifici risalenti al 1.900 a.C che sono scritti in modo diverso da quello comune. Potrebbe essere una primordiale forma di crittografia secondo alcuni storici.

Verso il 400 a.C, nell'Antica Grecia, si usava la cosiddetta scitala lacedomica; un bastone attorno al quale si avvolgeva una striscia di cuoio, a spirale. Successivamente si scriveva il messaggio verticalmente sulla pelle. Una volta tolta la striscia, questa mostrava una sere di lettere prive di senso, ma avvolgendolo su un bastone identico il messaggio era di nuovo leggibile.  

Scitala
Immagine: Wikipedia

Il disco di Enea il Tattico presentava invece 24 fori (uno per ogni lettera) più uno centrale. Avvolgendo un filo con precisione si poteva comporre il messaggio. Per leggerlo bisognava svolgere di nuovo il filo, ma solo guardando il disco non si poteva comprendere nulla. Un sistema semplice, affidato fisicamente alla protezione di qualcuno.

Il cifrario di Atbash, di cui ci dà testimonianza la Bibbia, prevede invece uno scambio involutorio: la prima lettera dell'alfabeto viene scambiata con l'ultima, la seconda con la penultima e così via. Si può applicare un diverso sistema, e solo chi conosce il meccanismo (chiave) può leggere il messaggio.

Lo storico greco Polibio descrive invece un sistema poligrafico: qui a ogni lettera sono associati due numeri tra 1 e 5, scelti secondo una matrice. Un sistema valido anche per la comunicazione a distanza, tanto che altri hanno descritto questo sistema come "telegrafo ottico". Possiamo inserire le lettere nella tabella in qualsiasi modo, e solo chi conosce la corretta disposizione potrà leggere (facilmente il messaggio).

disco di enea il tattico

Tutti questi sistemi risultano naturalmente "craccabili" con uno sforzo relativamente piccolo se si lavora a mano, mentre con un moderno computer sarebbe questione di meno di un secondo. Ma 2.000 (e più) anni fa erano strumenti notevoli.

Ancora più importante, già in questa epoca antichissima si era posto il concetto di base, valido ancora oggi: trasformare le lettere del testo originale in qualcos'altro secondo una regola prefissata, condivisa da mittente e destinatario. L'idea è la stessa applicata dai moderni algoritmi, ma si è aggiunta moltissima complessità.