Gli indirizzi web univoci sono quasi finiti

Secondo la Commissione Europea è tempo di passare al protocollo IPv6

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a cura di Dario D'Elia

La Commissione Europea è intenzionata a promuovere l'utilizzo del nuovo protocollo IPv6 per risolvere il problema degli indirizzi numerici univoci Internet. Com'è risaputo, infatti, il vecchio standard IPv4 – utilizzato dagli anni '80 – consentirà la creazione di non più di 700 milioni di indirizzi (il 16% del totale).

"L'obiettivo fissato oggi dalla Commissione europea consiste nel fare in modo che, entro il 2010, il 25% delle imprese, delle amministrazioni pubbliche e dei nuclei familiari dell'UE utilizzi l'IPv6. Essa invita inoltre ad un'azione concertata a livello europeo affinché tutti gli attori siano pronti ad affrontare il cambiamento in modo tempestivo ed efficiente. In tal modo i consumatori non dovranno sostenere costi aggiuntivi e le imprese europee innovative beneficeranno di un vantaggio concorrenzial" si legge nel comunicato della Commissione.

"Meglio prevenire che curare. A breve termine, le imprese e le amministrazioni pubbliche potrebbero essere tentate di accontentarsi del vecchio sistema, contenendo le loro esigenze, ma ciò priverebbe l'Europa dell'opportunità di trarre vantaggio dalle più recenti tecnologie internet e potrebbe costringerla ad affrontare una vera e propria crisi nel momento in cui gli indirizzi del vecchio sistema si esauriranno" ha affermato Viviane Reding, commissaria europea per la Società dell'informazione e i media.

"Il numero di indirizzi nel cyberspazio offerto dal protocollo IPv6 è superiore al numero di granelli di sabbia su tutte le spiagge del mondo. Se i cittadini europei vorranno utilizzare i dispositivi internet più recenti, come le etichette intelligenti nei negozi, nelle fabbriche e negli aeroporti, i sistemi di riscaldamento e di illuminazione intelligenti che assicurano un risparmio energetico, nonché i sistemi di rete e di navigazione installati a bordo delle automobili, saremo di fronte ad un aumento esponenziale della domanda di indirizzi IP. Invito gli Stati membri a far sì che l'IPv6 sia ampiamente utilizzato nelle amministrazioni pubbliche e nelle imprese entro il 2010".

Il problema è che sebbene la maggior parte dei nuovi computer e server venduti siano già compatibili con l'IPv6, la rete internet pubblica non beneficia ancora di questo tipo di miglioramento. "Occorre pertanto un'azione concertata a livello europeo da parte di tutti gli operatori del settore per garantire una rapida crescita dell'utilizzo dell'IPv6; a tal fine le principali dorsali internet dovranno supportare sia l'IPv4 che l'IPv6", sottolinea il documento.