Gli insetti robot si candidano alla conquista del mondo

Una libellula robot praticamente perfetta e uno sciame di scarafaggi elettronici. Sono gli ultimi due progetti che si aggiungono alla lista di robot ispirati alla natura, destinati a cambiare il nostro rapporto con il mondo.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Insetti robot alla conquista del mondo, dal cielo e dalla terra. Sono due i progetti ispirati alla natura che giungono dal settore della robotica: una libellula praticamente perfetta e un branco di "scarafaggi" digitali capaci di muoversi in gruppo e interagire. La libellula, sviluppata dalla statunitense Festo, è probabilmente il più sorprendente dei due robot. Come l'insetto che imita, vola con quattro ali ed è capace di eseguire le manovre più svariate, persino di restare ferma a mezz'aria.

Più grande di una vera libellula, questo insetto artificiale è fatto di materiali molto leggeri (fibra di carbonio e polimeri), e oltre alla struttura e ai componenti meccanici, a bordo ci sono sensori, connessioni wireless e microcontroller.

Per controllarla basterebbe uno smartphone, ma l'idea è di usare questo robot anche per l'esplorazione interplanetaria. È possibile, quindi, che la prossima missione su Marte avrà come protagonisti l'erede di Curiosity e uno sciame di queste incredibili macchine.

E a proposito di sciami, gli scienziati dell'Università di Sheffield hanno realizzato un gruppo di piccole macchine che trova la propria forza nell'interazione più che nelle capacità del singolo individuo. Possono organizzarsi in modo autonomo per fare molte cose, e anche dividersi in gruppi per attività più complesse.

Un gruppo come quello mostrato nel video potrebbe rivelarsi utile in ambiti militari, in missioni di salvataggio e altro. Ciò che sorprende di più, tuttavia, è che questo sistema è basato su un'intelligenza artificiale esterna ai robot stessi.

"La chiave è capire qual è la quantità minima d'informazioni di cui il robot ha bisogno per eseguire il suo compito. È importante perché significa che il robot potrebbe non aver bisogno di memoria, e magari nemmeno di una CPU, così questa tecnologia potrebbe funzionare anche in scala nanometrica – per esempio in ambito medico", ha infatti commentato Dr Roderich Gross, direttore della ricerca.  

Per il futuro, quindi, i medici potrebbero contare su uno squadrone di robot microscopici da mandare all'interno dei nostri corpi per distribuire medicine o eseguire interventi. Il paziente potrebbe persino averne il controllo diretto tramite il proprio smartphone.