Gli italiani leggono sempre meno libri, altro che e-book

Il rapporto ISTAT La Produzione e la lettura di libri in Italia 2010/2011 conferma la recessione culturale degli italiani. Nel 2011 poco meno di 26 milioni di italiani a partire dai sei anni hanno dichiarato di aver letto almeno un libro in 12 mesi. Tutto questo ovviamente si riverbera nel digitale.

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a cura di Dario D'Elia

In Italia stanno diminuendo i lettori di libri e sopratutto in Meridione lo scenario sta diventando sempre più preoccupante. L'ultimo rapporto dell'ISTAT "La Produzione e la lettura di libri in Italia" 2010/2011 delinea uno scenario agghiacciante.

"Nel 2011 poco meno di 26 milioni di Italiani di 6 anni e più dichiarano di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l'intervista, per motivi non strettamente scolastici e/o professionali. Rispetto al 2010 i lettori di libri diminuiscono, passando dal 46,8% al 45,3% della popolazione", sottolinea il documento. Al Nord e nel Centro Italia la percentuale sale al 48%, mentre nel Sud e nelle Isole la quota scende al 35%.

Un libro non è mai solo un libro

Le donne sono lettrici più assidue degli uomini: leggono almeno un libro il 51,6% delle femmine rispetto al 38,5% dei maschi. Le differenze di genere sono massime tra i 15 ed i 44 anni e tendono a ridursi significativamente con l'avanzare dell'età, dopo i 60 anni.

"La quota più alta di lettori si riscontra tra i ragazzi e le ragazze con età compresa tra 11 e 17 anni (60,5%). Avere genitori che leggono rappresenta un fattore che influenza i comportamenti di lettura dei figli. Leggono libri il 72% dei ragazzi tra 6 e 14 anni con entrambi i genitori lettori, contro il 39% di quelli i cui genitori non leggono", continua il documento.

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Il problema è che anche chi legge, legge molto poco. Il 45,6% dei lettori non ha letto più di 3 libri in 12 mesi, mentre i "lettori forti", cioè chi ha letto 12 o più libri nello stesso lasso di tempo, sono solo il 13,8% del totale. "Nel 2011, il 9,9% delle famiglie dichiara di non possedere alcun libro in casa; il 63,7% ne ha almeno 100, l'11,8% da 101 a 200 e il 14,4% più di 200", ricorda il rapporto.

Da rilevare poi che un milione e 900 mila persone con età compresa tra 16 e 74 anni ha comprato libri, giornali, riviste o e-book, su Internet: sono oltre un quarto (27,8%) di coloro che effettuano acquisti online. La quota di giovani lettori che scaricano giornali, news, riviste da Internet è pari al 53,9% e quella di coloro che consultano un Wiki online è del 69%.

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Le statistiche dicono anche che chi non possiede libri, o ne ha comunque pochi, spesso non ha neanche un PC e la connessione a Internet, quindi non acquista riviste, giornali online, film o musica. Insomma, rappresenta un serio problema di analfabetismo digitale - oltre che culturale.

Considerato che i non-lettori sono quasi la metà degli italiani c'è da chiedersi quanto possa durare questo scollamento. Di fatto esiste un paese che rileva arretratezza e si batte per colmare il gap, e un altro che fa tenerezza e ha bisogno di essere aiutato. Facciamo appello alla "misericordia digitale".