Gli ologrammi di Guerre Stellari sono realtà, merito dei laser

Un'azienda giapponese ha realizzato un dispositivo che proietta raggi laser concentrati, in grado di mostrare immagini 3D in movimento in aria o sott'acqua, senza l'ausilio di uno schermo. Per ora la tecnologia consente di mostrare immagini a una velocità di 10 o 15 frame al secondo, ma si sta lavorando per ottenere risultati paragonabili alla TV.

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a cura di Roberto Caccia

L'azienda giapponese Burton, specializzata nella creazione di schermi, sta lavorando a un proiettore che concentra i raggi laser in forme 3D in movimento che possono essere successivamente visualizzate in aria o sott'acqua. Qualcuno sta pensando al messaggio lasciato dalla principessa Leila a Obi-Wan Kenobi nello storico primo capitolo di Guerre Stellari? Non siete gli unici.

La nuova tecnologia di Burton permette di visualizzare immagini 3D senza l'ausilio di schermi

Per creare l'effetto tridimensionale i raggi di luce concentrati eccitano gli atomi di ossigeno e di azoto presenti in natura, un fenomeno conosciuto con il nome di eccitazione al plasma. I responsabili del progetto affermano che questa è la prima tecnologia al mondo in grado di mostrare immagini senza aver bisogno di uno schermo.

Il prototipo attuale è in grado di mostrare 50.000 punti di luce a una velocità di 10-15 frame al secondo, ma l'azienda sta lavorando per migliorare la tecnologia e ottenere un risultato di 24-30 fps, come nei classici film e programmi TV.

Nel filmato seguente potete ammirare la tecnologia in azione, ma non preoccupatevi della tonalità monocromatica. Questa tecnologia non è limitata soltanto al colore verde ma si può combinare con i tradizionali schemi cromatici RGB in modo da creare immagini 3D in movimento a colori.

"La maggior parte dei dispositivi odierni proietta le immagini su uno schermo 2D e fa sembrare le immagini tridimensionali attraverso un'illusione ottica", spiega Hayato Watanabe, ingegnere di Burton.

"Questo dispostivo invece mostra immagini che fluttuano nell'aria, in modo da fornire una visione naturale degli oggetti 3D. Come prima applicazione pratica abbiamo pensato al digital signage (ndr: una forma di comunicazione in luoghi pubblici, solitamente pubblicitaria o informativa), ma anche all'analisi degli oggetti 3D, proprio per la naturalezza della visualizzazione delle immagini tridimensionali", continua Watanabe, che spera di aumentare la precisione del dispositivo in modo da poterlo usare anche nelle strutture sanitarie.

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Anche noi speriamo che i ricercatori siano in grado di migliorare il prototipo attuale, dopotutto sarebbe un vero peccato sfruttare questa tecnologia soltanto per scopi pubblicitari. Aiutaci, Obi-Wan Kenobi, sei la nostra unica speranza!