Gli utenti WhatsApp in fuga da Facebook scelgono Telegram

I due concorrenti di WhatsApp, Telegram e Line, sostengono di avere guadagnato milioni di utenti dopo l'acquisizione di Facebook e il down del fine settimana della popolare applicazione di instant messaging.

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a cura di Elena Re Garbagnati

L'acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook a molti utenti non è proprio andata giù. Per ora non è cambiato nulla, ma probabilmente un'antipatia per il social network o la paura che da un giorno all'altro ci si possa ritrovare con qualche sorpresa spiacevole ha spinto tanti a cercare un rimpiazzo. Secondo quanto riferiscono alcune fonti in sei giorni ci sarebbe stato un esodo di massa.

Non sappiamo per certo se il blocco di WhatsApp per quattro ore nel fine settimana abbia giocato un ruolo determinante o meno, sta di fatto che i concorrenti Telegram e Line, a loro dire, stanno raccogliendo nuovi utenti grazie a entrambi gli avvenimenti. Il cofondatore di WhatsApp Jan Koum tranquillizza: l'applicazione di messaging nonostante tutto ha guadagnato altri quindici di milioni di utenti in pochi giorni. Intanto rilancia promettendo telefonate gratuite entro giugno.

Telegram

Rimane il fatto che, stando a quanto riporta La Repubblica, Telegram nelle 24 ore successive al blocco di WhatsApp ha guadagnato quasi 5 milioni di utenti: così tanti che i server sono andati in tilt. La scelta potrebbe essere caduta su questa applicazione perché garantisce messaggi criptati, o semplicemente perché è sembrato meglio far finire lì i propri dati invece che nelle mani di Zuckerberg.

Pavel Durov

Giusto per capirci, in questo caso i dati finiscono in mano a Pavel Durov, programmatore russo a cui Zuckerberg va dichiaratamente poco a genio, e questo potrebbe essere il primo punto in comune con gli esodanti. La sfida è iniziata anni fa, quando ha fondato il clone russo di Facebook, VKontakte (VK), che conta qualcosa come 200 milioni di utenti. Con il fratello ha poi ideato Telegram, non sapendo che gli sarebbe valsa come arma per sferrare un altro attacco contro Zuckerberg. A quanto racconta Durov la migrazione degli utenti da WhatsApp a Telegram è iniziata subito dopo la notizia dell'acquisizione per poi esplodere domenica, a seguito del blocco di sabato sera.

Line, l'alternativa giapponese

Altri avrebbero invece scommesso sulla giapponese Line, che ha al suo attivo 360 milioni di utenti registrati, e che sostiene di avere racimolato due milioni di nuovi utenti nelle 24 ore successive al blocco di WhatsApp. Il dato non è impressionante come quello di Telegram, ma rispetto a WhatsApp offre chat vocali e video, funzioni analoghe a quelle di Vine e una piattaforma di giochi.

Mentre Telegram ha una presenza importante in Europa, Line è più rilevante in Asia, ma pianifica di espandersi con più vigore anche in Occidente. Il nocciolo centrale della migrazione da WhatsApp però resta uno: quanti contatti avete su Telegram e Line? Perché iscriversi è un conto, usarli è tutt'altra cosa.