Goal fantasma nel calcio, bocciate 10 tecnologie

La IFAB ha vagliato e bocciato dieci tecnologie per risolvere il problema del goal fantasma nel calcio. La sperimentazione è stata estesa di un altro anno. La chiave potrebbe averla un'azienda appena acquisita da Sony.

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a cura di Manolo De Agostini

I goal fantasma nel calcio sono destinati a rimanere di triste attualità. L'International Football Association Board ha esteso di un altro anno il periodo di sperimentazione delle tecnologie che dovrebbero segnalare all'arbitro e ai suoi assistenti se il pallone ha oltrepassato interamente o no la linea di porta.

In corsa c'erano dieci sistemi differenti, ma nessuno di questi ha rispettato i criteri imposti e quindi è necessario un altro anno di sviluppo. In particolare questi sistemi hanno dimostrato un'efficacia inferiore al 100 percento e non sono riusciti a trasmettere all'arbitro l'informazione necessaria in un tempo massimo di un secondo.

Fiorentina - Napoli = 1-1, goal fantasma di Cavani

Il calcio rimane quindi tra gli sport in cui decide principalmente una sola persona, tra mille disturbi, interferenze e difficoltà. A tutto vantaggio delle innumerevoli trasmissioni in cui si parla di moviola per ore e ore. A cambiare le cose potrebbe essere Sony. L'azienda nipponica ha acquisito Hawk-Eye, un'azienda specializzata nella realizzazione di sistemi per il tracciamento delle palline durante le partite di tennis e cricket.

Hawk-Eye non era tra le 10 tecnologie vagliate dalla IFAB, ma l'inventore Paul Hawkins ha ammesso di aver parlato con la FIFA dell'argomento. Il sistema di Hawkins sfrutta più videocamere per tracciare la palla, fermi immagine e segnali inviati all'auricolare dell'arbitro. "La FIFA vuole che prendiamo parte a un test e noi vogliamo esserci".

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Il problema principale è per la mancanza di dettagli sui test. La FIFA dovrebbe indicare una roadmap e stabilire le specifiche con le quali si passa o si fallisce il test. "Cosa vuol dire corretto al 100%? Si parla di centimetri o millimetri?".

Bisogna inoltre stabilire con precisione ciò che si vuole. La FIFA non sembra averlo ancora fatto. "Per esempio, se un portiere infila la palla sotto la maglia e oltrepassa la linea, il nostro sistema non funzionerebbe perché è basato sui video".

Hawkins fa giustamente notare che chiunque, senza regole certe, non investe denaro per partecipare a un test in cui potrebbe essere bocciato per svariati motivi. "Avrebbero dovuto avviare il processo di test fornendo questi dettagli, in modo che tutti conoscessero le procedure di test e gli obiettivi finali".

Aspettiamoci altri campionati pieni di polemiche.