Golden power su Telecom Italia? Forse, ma non lo scorporo

Il Governo valuta l'opportunità di attivare i poteri speciali su Telecom Italia, in relazione all'inizio dell'attività di direzione e coordinamento di Vivendi.

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a cura di Dario D'Elia

"Non guardare troppi cartoni!", mi dicevano da bambino. E oggi intuisco che qualcuno ne abbia visti davvero troppi, soprattutto di Dragon Ball. Perché i "golden power" che potrebbe attivare il Governo nei confronti di Telecom Italia, il relazione al controllo di Vivendi, non hanno nulla a che fare con quelli dei guerrieri Saiyan. Le regole della fisica finanziaria rimarranno le stesse di sempre e l'eventuale scorporo della rete continuerà a stare sul tavolo di un'altra dimensione.I cosiddetti golden power sono una sorta di istituto giuridico di origine britannica - non certo sovietica - che consentono a uno Stato di poter mettere un veto sulle operazioni riguardanti asset strategici oppure imporre condizioni particolari a imprese di interesse nazionale. Insomma, è una sorta di potere speciale che protegge gli interessi del paese in settori chiave come difesa, trasporti, telecomunicazioni, energia e altri pubblici servizi.

Dragon Ball Xenoverse 2 Super Sayan
Poteri speciali da Saiyan?

Il Governo ha avviato un'istruttoria per capire se sia possibile applicare la "golden power" su Telecom a seguito della presa d'atto dell'inizio dell'attività di direzione e coordinamento da parte di Vivendi. Il tema è quello delle "minacce di grave pregiudizio per gli interessi pubblici relativi alla sicurezza e al funzionamento delle reti e degli impianti e alla continuità degli approvvigionamenti".

Dato che Telecom possiede di fatto un elemento strategico come la rete nazionale e Vivendi (rispetto a quanto avesse Telefonica) detiene un maggiore controllo sull'azienda, ci si interroga sui destini e le intenzioni dei francesi. Senza contare la sicurezza delle informazioni correlata al traffico internazionale gestito da Telecom Sparkle.

La querelle si intreccia con l'affare Fincantieri-STX France, anche se più fonti governative negano. Com'è risaputo, l'arrocco di Parigi per proteggere il gioiello della sua cantieristica navale potrebbe aver convinto Roma a reagire allo sgarbo di Vivendi, che pur ammettendo "direzione e coordinamento" su Telecom non ha notificato la novità.

È una questione di relazioni e interessi nazionali. Che i francesi si presentino a corte.


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