Google alla caccia di dati personali con robot nelle vene

In un futuro non troppo lontano la diagnosi di malattie potenzialmente letali come il cancro potrebbe avvenire tramite microbot in circolo nel nostro sangue, che comunicheranno con lo smartwatch.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Gli smartwatch potrebbero salvarci la vita. Sonde robotiche in circolazione nel nostro sangue potrebbero comunicare all'orologio hi-tech la presenza di malattie come per esempio i tumori, con una diagnosi precoce e continuativa. L'idea, neanche a dirlo, è di Google e a quanto pare non è così lontana: secondo un'indiscrezione pubblicata da 9to5Google il colosso di Mountain View potrebbe parlarne addirittura questa sera al keynote di apertura della Google I/O.

Stando alle fonti, negli X Lab di Google ci sarebbero scienziati biomedici di alto livello al lavoro da tempo a micro-bot di dimensioni pari a quelle delle cellule del nostro sangue, capaci di muoversi attraverso i capillari. La dotazione di bordo dovrebbe permettere di analizzare le sostanze presenti nel flusso sanguigno e rilevare quindi i marcatori di malattie quali alcuni tipi di cancro.

Microbot nel sangue

La circolazione li trasporterà periodicamente attraverso il polso, e proprio da questa posizione lo smartwatch riceverebbe le informazioni mediante un lettore RFID. Che sia questa la killer app per gli smartwatch? Non è certo se il sistema operativo sarà Android Wear, anche perché i prodotti reali sembra che non arriveranno prima di un paio d'anni.

La conferma che l'idea parte da lontano è in un'intervista pubblicata nel 2007 dal Guardian, in cui Ray Kurzweil di Google spiegò che "nel giro di un paio di decenni avremo nanobot nel nostro flusso sanguigno, in pratica piccoli robot delle dimensioni di cellule del sangue, che ci terranno sani a livello cellulare e molecolare. Ci sono già decine di esperimenti di successo con una prima generazione di tali dispositivi negli animali. Uno scienziato ha curato il diabete di tipo I nei ratti con un dispositivo cellulare simile, e gli scienziati del MIT hanno dispositivi microscopici che possono scovare le cellule tumorali nel sangue e distruggerle. Entro 25 anni saranno un miliardo di volte più potenti di quanto non siano oggi, e saranno un passaggio del percorso di accelerazione per allungare radicalmente la nostra vita".

Insomma dobbiamo rassegnarci al fatto che prima o poi avremo davvero in corpo queste tecnologie. E se l'idea di Google andrà in porto, diventeremo letteralmente "Google Inside".