Google, Apple e Yahoo! sotto indagine antitrust

Le grandi aziende IT sotto l'attento esame del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il Dipartimento di Giustizia statunitense ha messo sotto indagine diverse delle più grandi compagnie del settore IT a livello mondiale. Si vuole capire se e come nel settore si violino le norme antitrust, in particolare con quei contratti che impediscono ad un dirigente di passare ad una compagnia concorrente, come nel caso Papermaster.

Al centro delle indagini ci sono Google, Yahoo ed Apple, ma nessuno dei rappresentanti delle aziende ha voluto rilasciare commenti, e lo stesso vale per i rappresentanti del Dipartimento di Giustizia.

Secondo le fonti anonime citate dal Washington Post gli accordi sul personale potrebbero rappresentare un ostacolo alla libera concorrenza, in favore del mantenimento dello status quo, e a discapito della libera concorrenza.

Albert Foer, presidente dell'Istituto Antitrus, ritiene che "questo potrebbe rappresentare una limitazione collusiva al commercio, che potrebbe avere un impatto serio sulla concorrenza".

La revisione di questi accordi da parte della giustizia statunitense vuole essere il primo passo verso una chiarificazione più completa delle politiche messe in pratica dalla grandi aziende IT. Queste, infatti, hanno messo in gioco nuove strategie e nuovi modelli, in alcuni casi riuscendo ad accaparrarsi fette enormi del mercato, come nel caso di Google con la pubblicità online.

Nello stesso ambito possiamo collocare le indagini che riguardano Eric Schmidt, amministratore delegato di Google, ma anche membro del cda Apple, ed Arthur Levinson, che siede in entrambi i cda come consigliere, mentre si sta cercando di chiarire se le due aziende sono concorrenti oppure no. Il pomo della discordia è rappresentato, in questo caso, dalle dicotomie Android/Mac OS per iPhone e Chrome/Safari, ma ci sarebbero anche diversi aspetti secondari da considerare, come YouTube e iTunes. Il NYT ne fa un'analisi dettagliata, ma Schmidt, per ora, resta al suo posto.