Google CAMP non è temuto dagli antivirus concorrenti

Alcuni esperti hanno commentato il lavoro di Google su CAMP, una sorta di antivirus che in futuro sarà integrato in Google Chrome, tramite un'estensione. I produttori di antivirus più piccoli potrebbero soffrirne, ma i grandi non sembrano molto preoccupati.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Google CAMP non preoccupa più di tanto i produttori di antivirus, almeno fino a che non se ne saprà qualcosa di più. Il progetto, svelato la settimana scorsa, vede l'azienda statunitense impegnata nel creare un sistema che possa bloccare il 99% dei malware in cui si può incappare usando Google Chrome. Risultati che sulla carta surclassano quelli di Kaspersky, Norton e altri - ma saranno tutti da verificare.

"Una cosa è certa: era prevedibile questo passo da parte di Google, da quando ha acquisito VirusTotal ha a disposizione un database enorme che gli permette di avere accesso a informazioni pressoché in realtime sui malware", ha commentato Marco Giuliani di Safer Bytes.

Andrea Allievi, sempre di Safer Bytes, aggiunge poi che bisognerà "vedere come si evolvono le cose. Alcune aziende famose non specializzate che vi ci sono cimentate (vedi MS) non hanno portato a casa grandi risultati. Sta tutto nella bravura degli ingegneri di Google: certo è da dire che, se fanno un lavoro come hanno fatto sulla (ottima) sandbox di Chrome, allora dovremmo iniziare a preoccuparci".

Google CAMP è da guardare con attenzione, ma non con timore, anche per Luis Corrons, direttore tecnico dei laboratori di Panda Security. "Sembra che Google CAMP sarà una tecnologia che aumenterà la sicurezza degli utenti che utilizzano il browser Google Chrome. Naturalmente questo non potrà mai sostituire una soluzione di sicurezza installata su un computer, in quanto vi sono numerose e diverse fonti di attacco malware che non sono coperte: e-mail, P2P, dispositivi USB, instant messaging, etc", è infatti la sua opinione.

Tra le aziende specializzate in sicurezza, tuttavia, quelle toccate più da vicino in questo caso sono Norton e Kaspersky. Queste due società sono infatti le uniche a proporre un antivirus "reputation based", cioè con un sistema del tutto comparabile a quello proposto da Google. Kaspersky non ha risposto alla nostra richiesta di commenti, mentre per Norton ci ha parlato Antonio Forzieri.

Quello della reputazione è un metodo che possiamo chiamare "della foto segnaletica", per dirla con le parole di Forzieri. Serve a ottenere una protezione più efficace contro le minacce sconosciute: se si scarica o si avvia un file la cui firma non è nota all'antivirus, quest'ultimo ne verifica le attività e l'origine, nel tentativo di capire se è pericoloso o meno. "Google CAMP è la stessa cosa", dice Forzieri.

"L'integrazione nel browser è un bel vantaggio, ma la storia c'insegna che le protezioni si possono bypassare", continua lo specialista di Norton, e quindi "questa cosa non ci metterà in crisi, per fortuna o purtroppo. CAMP va a gestire le vulnerabilità via Web, ma restano mail, chiavette e altri canali. Non mi aspetto che sia la soluzione definitiva, ma sarebbe bene avere diversi sistemi. Magari Google CAMP e Norton insieme".  

Forzieri poi conferma quanto detto dagli altri esperti citati, e cioè che una protezione dedicata al solo Google Chrome non mette in crisi strumenti di più ampia portata, dicendo che "un layer di protezione in più aiuta, ma non si potrebbe fare a meno degli altri", ma poi aggiunge che "magari potrebbe dare fastidio ai più piccoli del settore".

"Non siamo esperti e abbiamo una rete specializzata a disposizione, loro invece sono senz'altro più capillari" conclude poi lo sviluppatore, confermando quanto suggerito dagli esperti di Safer Bytes. Insomma, se Google entra nel mondo degli antivirus non è detto che annichilerà tutti quelli che sono già in partita, perché è un gioco difficile.