Google compra Deepmind per fare macchine senzienti

Google ha comprato per 500 milioni di dollari una società specializzata in Intelligenza artificiale.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Google compra Deepmind, società londinese specializzata nello sviluppo d'intelligenza artificiale (AI), per 500 milioni di dollari. A quanto pare anche Facebook era interessata a DeepMind, e in generale tutti i colossi hi-tech stanno investendo nel settore AI - con IBM e il suo Watson a fare da apripista.

Nel caso di Google tuttavia l'acquisizione si aggiunge a una serie di mosse che porta l'azienda fuori dal suo settore tradizionale: negli ultimi mesi infatti il colosso californiano ha comprato un computer quantistico, ha finanziato la nascita di una società dedita a renderci immortali, e successivamente ha comprato diverse aziende specializzate in robotica, compresa la famosa Boston Dynamics.

In tale contesto l'acquisizione di Deepmind sembra del tutto naturale, e lo sarebbe anche se Google fosse ancora quella di 5 anni fa dopotutto. L'azienda è sostanzialmente una grande rete di computer, e sono necessari studi specifici per renderle più intelligenti e più efficienti. Sarà soddisfatto probabilmente anche il personale di Deepmind, che si troverà a lavorare gomito a gomito con Ray Kurzweil - una specie di mito vivente quanto a capacità d'inseguire il futuro, in forza a Google dal 2012.

D'altro canto questa novità potrebbe anche far aumentare le preoccupazioni di alcuni, che vedono in Google una potenziale minaccia. Il dibattito c'è da sempre ed ha acquisito nuova forza con la recente acquisizione di Nest, specializzata in termostati intelligenti e domotica.  

Il timore è che Google non solo accumuli troppe informazioni su tutti noi, dalle abitudini di navigazione a quelle domestiche, passando dallo shopping e i viaggi. Preoccupa anche il fatto che Google possiede un potere senza precedenti nella possibilità di elaborare questi dati ed estrarne informazioni nuove. La loro missione è apertamente quella di creare sistemi capaci di prevedere ogni nostro bisogno, ma a qualcuno la cosa suscita un po' di ansietà.

Scopriremo in futuro se si tratta di timori legittimi o semplice paranoia, ma per il momento Google ha deciso di stabilire un comitato etico che vigili sui possibili abusi dell'Intelligenza Artificiale, scrive Catherine Shu su TechCrunch. Ampliando lo sguardo, l'obiettivo ultimo resta sempre quello: costruire macchine che possano pensare e imparare da sole.

L'idea generalmente risveglia il timore che le macchine stesse si ribellino e sfuggano al nostro controllo, ma qualcuno sta cominciando a porsi una domanda diversa: se il controllo è nelle mani di qualcun altro - diciamo una potente multinazionale - non è un problema altrettanto grave?