Google e James Cameron trivelleranno gli asteroidi

Eric Schmidt e Larry Page, due colonne portanti di Google, hanno deciso di finanziare con James Cameron un progetto per la conquista commerciale dello spazio. Lo scopo è trasformare gli asteroidi in miniere futuristiche di platino e materiali preziosi. Si progettano astronavi, basi spaziali e sonde robotiche, oltre a schiavi androidi.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Eric Schmidt e Larry Page si sono uniti al regista James Cameron e ad altri investitori per finanziare l'esplorazione dello spazio alla ricerca di risorse naturali. La società che è stata costituita si chiama Planetary Resources e secondo il Wall Street Journal ha l'obiettivo di estrarre metalli preziosi e rari minerali dagli asteroidi che orbitano vicino alla Terra.

Larry Page e Eric Schmidt finanziano una missione spaziale per estrarre minerali dagli asteroidi

Quello che si prospetta è uno scenario degno di un film da oscar, in cui i protagonisti intendono concretizzare, grazie alle loro smisurate capacità finanziarie, il sogno di entrare nei libri di storia come i primi veri avventurieri dello spazio. Come in ogni lungometraggio che si rispetti la trama si dipana da un dato reale, ossia il concetto, vecchio di decenni, secondo cui gli asteroidi contengono miniere d'oro e di materiali preziosi che aspettano solo di essere estratti.

Il progetto era stato vagliato anche dalla NASA, che alla fine lo aveva archiviato per mancanza di finanziamenti adeguati. L'agenzia spaziale aveva infatti preventivato costi pari a 2,6 miliardi di dollari solo per estrarre le materie indicate da un asteroide di 500 tonnellate.

Evidentemente i co-fondatori della nuova società non si accontentano dei film in 3D e così si è composto un cast di pezzi da novanta: Eric Anderson, ex responsabile della missione della NASA su Marte, Charles Simonyi, ex dirigente di Microsoft, K. Ram Shriram di Google, Peter Diamandis, sostenitore della X Prize Foundation e l'ex astronauta Tom Jones. Oltre ovviamente a Schmidt, Page e Cameron stesso.

Nel progetto saranno sfruttati robot meccanici per la manodopera, non indigeni locali

Lo scenario che si prospetta è un mix del recente Avatar e di Aliens Scontro Finale, entrambi diretti da James Cameron, forse il più danaroso dei patron della spedizione spaziale. Immaginatevi l'invio nello spazio di speciali telescopi spaziali, dal costo di 10 milioni di dollari ciascuno, che vagheranno nello spazio alla ricerca di asteroidi da trivellare, una stazione spaziale di rifornimento a cui approderanno navi spaziali a scopo commerciale e robot che saranno deputati a scavare negli asteroidi come minatori per portare a galla i minerali preziosi.

La joint venture si concentrerà inizialmente sullo sviluppo di sonde robotizzate per i rilevamenti, e fra due anni dovrebbe essere pronta a partire una missione dimostrativa in orbita attorno alla Terra. Lo scopo finale ovviamente non è scientifico ma finanziario: aprire le porte dello spazio all'industria privata per creare nuove fonti di ricchezza.

Speriamo che la missione non finisca come Aliens 2

I materiali più ambiti sono infatti platino, oro e metalli preziosi in generale, ma anche acqua e petrolio da riutilizzare per le missioni spaziali robotiche e umane. Anderson ha spiegato che gli investitori hanno "una visione a lungo termine". Per fortuna, perché ammesso che la missione abbia successo e che non finisca come Aliens, se ne potranno raccogliere i benefici solo fra qualche decennio.

Nessuno si è scucito sull'ammontare dell'investimento iniziale; secondo Diamandis in un asteroide a 30 metri di profondità possono essere nascosti da 25 a 50 miliardi di dollari in platino, tenendo buone le quotazioni correnti. Difficile credere che l'unico ingrediente di questo progetto sia il vil denaro. Più probabile che sia un mix di smania di protagonismo, noia che affligge i miliardari dei nostri tempi e sogno di diventare protagonisti di un capitolo importante dei libri di testo futuri. Se aveste soldi a palate fareste anche voi una cosa simile?