Google e Mozilla: basta con il tracciamento online

Google ha presentato un add-on per Chrome che consente agli utenti di non condividere informazioni con le agenzie pubblicitarie e quindi non ricevere pubblicità personalizzata. Mozilla spiega la sua idea, più audace.

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a cura di Manolo De Agostini

Google e Mozilla stanno lavorando su soluzioni che vi consentiranno di non essere tracciati da script di terze parti, come quelli adottati dagli inserzionisti per servirvi pubblicità personalizzata e localizzata.

Il primo passo dell'azienda di Google è un add-on per il browser Chrome, chiamato Keep My Opt-Outs, che vi permette di non essere soggetti a questo tipo di tracciamenti. Si affida a un sistema basato su API interne al sistema dei cookie del browser. Per farlo integra un registro con la maggior parte dei domini di reti pubblicitarie e il valore che deve essere impostato per ognuna all'interno del cookie. L'approccio di Google si lega al meccanismo di opt-out - basato sui cookie - già abbracciato dalle agenzie pubblicitarie.

Mozilla, dal canto suo, ha proposto un altro metodo, basato sugli header HTTP del browser anziché i cookie. L'immagine che vedete in questa notizia spiega molto bene il funzionamento del sistema. L'utente decide di non essere tracciato e questa sua volontà viene "trasmessa" ai siti commerciali e alle reti pubblicitarie. Il sito commerciale risponde offrendo il contenuto richiesto, mentre l'inserzionista deve servire pubblicità non localizzata e può tracciare, solo in forma anonima, l'attività dell'utente.

"Crediamo che quest'approccio sia migliore sul lungo periodo. Si tratta di un meccanismo più chiaro e universale rispetto a quelli basati su cookie e blacklist". L'unico problema è che questo sistema richiede che sia i browser che i siti lo supportino per essere completamente funzionante.

"Stiamo facendo i passi necessari per far sì che questa funzionalità venga considerata nelle future versioni di Firefox. I miei colleghi hanno pubblicato la proposta nella comunità di Mozilla per discuterne, insieme a una patch da considerare per un'integrazione in Firefox. Stiamo inoltre lavorando con la comunità tecnica per standardizzare gli header in tutta l'industria", ha affermato Alexander Fowler, Global Privacy e Public Policy Leader di Mozilla.

Anche Microsoft sta lavorando a misure che consentano agli utenti Internet di non essere tracciati (IE9: Tracking Protection List per la privacy online). La casa di Redmond ha dichiarato che con la versione finale di IE9 sarà possibile creare e aggiungere whitelist e blacklist dei siti con cui non si vogliono condividere i dati.

Le soluzioni di Google e Mozilla non bloccano effettivamente il tracciamento, ma fanno riferimento agli sforzi che l'industria della pubblicità ha dichiarato di voler fare per rispettare le preferenze degli utenti. I principali operatori stanno lavorando su un codice di autoregolamentazione e questo fa ben sperare in vista di una collaborazione sempre più stretta con gli sviluppatori dei browser.