Google fa soldi sulle fake news, si era impegnata a non farlo più

Youtube monetizza video dove si raccontano falsità e si alimentano fake news, ma Google aveva promesso che avrebbe tolto denaro a questi contenuti.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Su Youtube ci sono milioni di video, alcuni dei quali diffondono falsità; e alcune di queste falsità riguardano il clima e la crisi climatica. Chi produce questi video lo fa anche (soprattutto) per guadagnare denaro dalla pubblicità. Per non alimentare un meccanismo perverso, Google aveva detto che avrebbe tolto la monetizzazione da questi contenuti.

Invece, dopo un anno da quelle dichiarazioni, ci sono ancora centinaia di video che promuovono la disinformazione sui cambiamenti climatici e che Google monetizza con annunci pubblicitari. I profitti vanno al creatore del video e anche a Google.

L’analisi compare in un documento pubblicato dalla Climate Action Against Disinformation (CAAD), un gruppo che comprende più di 50 organizzazioni non profit. Nel documento sono indicati 100 video che, si legge su The Verge, “negano apertamente ciò che montagne di prove ci dicono sul cambiamento climatico: che è causato dalle emissioni di gas serra rilasciate nell'atmosfera dalla combustione di combustibili fossili”.

Secondo il gruppo CAAD, poi, la denuncia si potrebbe estendere ad altri video discutibili, che rientrano comunque nelle (limitate) regole di Google. Per esempio, video in cui si dice che non possiamo fare nulla contro il cambiamento climatico; video di questo tipo, secondo il documento, sono altri cento.

"Google sta sostenendo la disinformazione sul clima che dice di voler fermare... La disinformazione persiste perché è redditizia, e le Big Tech devono rimuovere questo incentivo", ha dichiarato in un comunicato stampa Erika Seiber, portavoce della disinformazione climatica presso l'organizzazione no-profit Friends of the Earth (membro del CAAD).

Google si era impegnata, a ottobre 2021, a negare la monetizzazione sui contenuti che contraddicono il consenso scientifico consolidato, in tema di cambiamento climatico. Ciò include contenuti che si riferiscono al cambiamento climatico come a una bufala o a una truffa, negazioni sul fatto che il clima globale si sta riscaldando, o quelle che rifiutano il ruolo delle attività umane.

Per esempio, ci sono video dove leggiamo e sentiamo deliri come l'isteria climatica è solo un altro rebrand, un cavallo di Troia per la tirannia comunista anti-bianca e anti-occidentale.

200 video e circa 74 milioni di visualizzazioni possono sembrare poco, ma secondo Callum Hood, che ha partecipato alla ricerca, "probabilmente (è) la punta dell'iceberg".

Google è intervenuta su alcuni dei video, dopo aver ricevuto la segnalazione. L’azienda ha anche risposto, via mail, dicendo: "[...] la nostra applicazione non è sempre perfetta e lavoriamo costantemente per migliorare i nostri sistemi per individuare e rimuovere meglio i contenuti che violano i nostri standard".

Immagine di copertina: liudmilachernetska